Prod.: Nadia Trevisan, Nefertiti Film
Interpreti e ruoli
Marcello Martini (Menocchio), Maurizio Fanin (Inquisitore), Carlo Baldracchi (Carceriere Parvis), Nilla Patrizio (moglie di Menocchio), Emanuele Bertossi (Zanutto)
Soggetto
Alla fine del 1500 a Montereale, paesino tra i monti del Friuli, Domenico Scandella detto Menocchio, umile mugnaio, viene preso di mira dalla Chiesa locale perché abituato a pronunciare opinioni controcorrente e quindi sospettato di eresia. Incarcerato, è costretto a restare chiuso in isolamento fino al momento dl processo…
Valutazione Pastorale
Alla metà del XVI secolo, lo scenario è quello di una Chiesa italiana che avverte la minaccia della incombente Riforma Protestante e cerca di reagire con opportune contromisure. Quella di Domenico Scandella è una figura realmente esistita, un autodidatta che sapeva leggere e scrivere, al di sopra della media quindi e anche per questo visto con sospetto dai notabili del luogo. L’uomo, conosciuto da tutti come Menocchio, sa di andare incontro a pene successive: scomunica, carcere, rogo. Fasulo, che nel 2013 ha vinto con "Tir" il primo premio al Festival di Roma, ha scritto la sceneggiatura partendo dai verbali del processo che tuttavia, precisa: “sono stati messi in discussone immediatamente, perché (…) non ero interessato a fare un film storico bensì incontrare quest’uomo per ascoltare la sua esperienza e attraverso la sua storia parlare di un tema per me importante come la libertà di pensiero e delle conseguenze che derivano dalla scelta di sacrificarsi per tale libertà". Il film quindi inclina decisamente sul versante morale e mette in campo il peso della responsabilità nelle scelte che facciamo. Sotto il profilo formale, va rilevata la scelta di uno stile lucido e appassionato, attraverso la scelta delle location (Friuli e Trentino), delle luci (in forma espressiva) degli attori (non professionisti, con quali Fasulo ha svolto più di un anno di lavoro). Ne deriva un prodotto dalla bella forza espressiva, che riesce a parlare di un tema insieme antico e nuovo, senza preconcetti o soluzioni a tesi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e certamente adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con preferenza per occasioni nelle quali sia possibile riflettere con supporto di contributi vari sulle molte suggestioni, storiche, religiose e politiche.