76ª edizione dei Golden Globe. La cerimonia di premiazione che incorona i migliori film e serie tv dell’anno secondo la Hollywood Foreign Press Association – premi che aprono la strada verso i prossimi Oscar – si è svolta nella notte tra 6 e 7 gennaio a Los Angeles, con la conduzione di Sandra Oh e Andy Samberg
Premi pesanti al biopic sui Queen e alla storia vera “Green Book”
Vince il Golden Globe per il miglior film drammatico “Bohemian Rhapsody” diretto da Bryan Singer, opera sulla storia della band rock inglese Queen; “Bohemian Rhapsody” è anche il campione al box office italiano nel 2018 con oltre 20milioni di euro, uscito lo scorso novembre. Miglior film per la categoria commedia è invece “Green Book” di Peter Farrelly, che conquista inoltre la sceneggiatura: è la storia vera nell’America degli anni ’60 tra un jazzista afroamericano e un buttafuori italo-americano. Miglior regista è l’acclamato Alfonso Cuarón per il suo personale “Roma”, girato in Messico e prodotto da Netflix; il film ha vinto il Leone d’oro alla 75ª Mostra del Cinema di Venezia. “Roma” è stato riconosciuto anche come miglior film straniero, realizzato in lingua spagnola.
Migliori interpreti Rami Malek, Glen Close, Christian Bale e Olivia Colman
Miglior attore drammatico, come da previsione, è Rami Malek per l’impressionante interpretazione del cantante Freddie Mercury sempre in “Bohemian Rhapsody”, mentre la miglior attrice in un dramma è Glenn Close per “The Wife”, superando all’ultimo Lady Gaga, data per super favorita per il mélo “A Star Is Born” firmato da Bradley Cooper.
Nella categoria commedia, i miglior attori sono Christian Bale, per la sua straordinaria performance in “Vice” (premio molto atteso), graffiante biopic sul politico Dick Cheney, e l’altrettanto versatile Olivia Colman, nel film “La favorita” di Yorgos Lanthimos; la Colman ha vinto per lo stesso ruolo la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia 2018.
I Golden Globe agli attori non protagonisti vanno poi a Regina King per “Se la strada potesse parlare” firmato Barry Jenkins e a Mahershala Ali per “Green Book”, due opere sulle discriminazioni degli afroamericani in Usa.
“A Star Is Born” vince con la canzone “Shallow”, best cartoon è “Spider Man”
“Shallow” è la miglior canzone interpretata da Lady Gaga e Bradley Cooper dal film “A Star Is Born”, che punta dritta agli Oscar con pochi rivali all’orizzonte (sbaragliata per ora ai Golden Globe la concorrenza del musical “Il ritorno di Mary Poppins”), mentre la miglior colonna sonora è quella di Justin Hurwitz per “First Man” diretto da Damine Chazelle.
A sorpresa, nella categoria miglior film animato vince “Spider Man. Un nuovo universo” della Marvel, superando i favoritissimi Disney “Ralph spacca internet” e “Gli Incredibili 2”.
Bilancio finale per i premi di cinema
In una cerimonia dall’andamento fluido e senza troppi scossoni sotto il profilo della conduzione, non sono poche le soprese che portiamo a casa. Anzitutto si impongono i film “Bohemian Rhapsody” e “Green Book”, distaccandosi da “Vice. L’uomo nell’ombra”, “La favorita” o “A Star Is Born”. Tra gli interpreti, spiazza l’esclusione dal podio tanto di Lady Gaga, per la miglior interpretazione in “A Star Is Born”, quanto di Amy Adams, data per non protagonista in “Vice”; occhio però alla prova da protagonista di Olivia Colman, che potrebbe imporsi su tutte. Per Bale e Malek ci sarà di sicuro un testa a testa agli Oscar, ma c’è sempre Willem Dafoe con il suo struggente Van Gogh che potrebbe beffare i due. Al momento, il grande escluso nella cerimonia dei Golden Globe è “Il ritorno di Mary Poppins”, forte di 4 candidature.
“I Golden Globe – sottolinea Massimo Giraldi, presidente della Commissione valutazione film Cei – sono chiaramente una cartina al tornasole dei premi Oscar, ma non sempre tutto corrisponde. Qui, infatti, si gioca su due categorie, dramma e commedia, mentre nella notte degli Oscar non ci sono differenziazioni. A ben vedere, grandi possibilità al momento sembrano averle il biopic ‘Vice’, l’affresco sociale ‘Roma’ così come ‘Green Book’, film bello e intenso visto alla scorsa Festa del Cinema di Roma”. E aggiunge: “Tra i temi che conquistano l’attenzione (quest’anno però con minore sottolineatura rispetto al 2018) troviamo politica, diritti delle donne e degli afroamericani. A vincere, comunque, sono le storie vere, che ottengono più consensi”.
Serie tv, vittoria per “Americans”, “Kominsky Method” e “American Crime Story”
La miglior serie drammatica è “The Americans” (Fox). Richard Madden è il miglior attore (meritatissimo) nella categoria dramma per “Bodyguard” (BBC-Netflix), mentre Sandra Oh –la conduttrice della serata – è la miglior interprete per “Killing Eve” (BBC), scalzando le favorite Julia Roberts ed Elisabeth Moss.
La miglior serie comica è “The Kominsky Method” (Netflix), che vince anche per la miglior interpretazione del veterano Michael Douglas; miglior attrice in commedia, come da previsione, è Rachel Brosnahan per “The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon Prime Video), fresca vincitrice anche di Emmy.
Per la categoria miglior miniserie, serie e film tv trionfa “L’assassinio di Gianni Versace. American Crime Story” (Fox), che impone Darren Criss come miglior interprete; era la serie con più candidature. La miglior attrice è Patricia Arquette per “Escape at Dannemora” (Showtime-CBS). Migliori interpreti non protagonisti sono Ben Whishaw per “A Very English Scandal” (BBC-Amazon Prime Video) e Paticia Clarkson per “Sharp Objects” (HBO).
Infine, due riconoscimenti alla carriera: per il cinema, a Jeff Bridges, indimenticabile volto de “Il grande Lebowski”, “Crazy Heart” (Oscar) e “Il Grinta”, mentre per la categoria televisione, per la prima volta assegnato ai Golden Globe, grande tributo all’attrice Carol Burnett.
Articolo originale pubblicato su Agenzia SIR
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