Entrati nel pieno del clima estivo, nel fine-settimana 20-23 giugno al cinema troviamo molte proposte ma senza un grande titolo di richiamo. Tra mélo, thriller e commedie leggere, ecco le principali novità nella rubrica del Sir e della Commissione nazionale valutazione film Cei: il thriller claustrofobico “The Elevator” di Massimo Coglitore; il mélo esistenziale “Lucania. Terra sangue e magia” di Gigi Roccati; l’opera musicale dai sapori multietnici “Il flauto magico di piazza Vittorio” di Gianfranco Cabiddu e Mario Tronco; la commedia romantica di matrice bollywoodiana “Sir. Cenerentola a Mumbai” di Rohena Gera.
“The Elevator”
Realizzato ormai diversi anni fa, esce finalmente nelle sale l’opera prima di Massimo Coglitore, “The Elevator”, racconto di finzione che prende le mosse da fatti di cronaca avvenuti in Brasile. Ambientato nella New York contemporanea, seguiamo la giornata del conduttore televisivo Jack Tramell (James Parks), che rimane bloccato nell’ascensore di un grattacielo insieme a una donna sconosciuta (Caroline Goodall). La situazione imprevista vira verso l’incubo claustrofobico, quando Jack comprende che non si tratta di un caso bensì di una resa dei conti. Bisogna riconosce a Coglitore di aver puntato su un esordio in grande stile, girando in America, in lingua inglese e con attori internazionali. Tutto questo però non aiuta a fare un buon film: qui le premesse sono valide e interessanti, andando a lavorare su schemi narrativi originali e particolarmente attuali; il problema sta nel mantenere compatto il livello narrativo fino alle battute finali del film. La scelta di chiudere da subito l’azione all’interno del vano ascensore e di mettere di fronte due soli personaggi è senza dubbio indovinata, ma progressivamente il pathos del racconto si fa un po’ convenzionale e perde di mordente. Il film è girato con capacità e buona volontà, ma non sempre il meccanismo è fluido. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
“Lucania. Terra sangue e magia”
Ne abbiamo già nel mese di maggio quando era programmata l’uscita in sala. Ora dal 20 giugno è finalmente nei cinema “Lucania. Terra sangue e magia” di Gigi Roccati, autore quarantenne alla sua seconda regia. È la storia di un padre e di una figlia, Rocco (Joe Capalbo) e Lucia (Angela Fontana): lui contadino spigoloso ed ermetico, lei una giovane fragile e instabile. Un rapporto difficile e discontinuo che trova inevitabilmente un punto di svolta quando sono costretti a fuggire perché minacciati dalla malavita. Dal mélo esistenziale approdiamo dunque al film on the road in cerca di salvezza, di una nuova vita. E proprio su questo binario corre il cuore del film, esplorando tanto la dimensione fisica, la campagna della Basilicata selvaggia e arcaica, quanto quella interiore, gli stati d’animo dei protagonisti e la loro evoluzione. Lo svolgimento della storia ha un andamento semplice e intenso; Roccati dirige un film timido ma deciso, che rimanda ad antiche tradizioni, pur trovando comunque una freschezza e una carica di novità. Ottime le intenzioni, ma non sempre all’altezza lo svolgimento. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
“Il flauto magico di piazza Vittorio”
Da Wolfgang Amadeus Mozart alle colorate ambientazioni multietniche di piazza Vittorio: è la proposta originale del film musicale “Il flauto magico di piazza Vittorio” di Gianfranco Cabiddu e Mario Tronco. L’operazione messa in atto dai due registi va nella direzione di adottare una contaminazione ad ampio raggio (linguistica, musicale, gestuale) senza tradire la genuina ispirazione dell’autore austriaco. A ben vedere, il testo mozartiano è molto sfrondato, asciutto, e tuttavia riesce a non perdere niente della bellezza originaria. Grazie a una regia eclettica e capace, la musica finisce per tornare in primo piano e per restarci; da sottolineare anche la generosa disponibilità degli interpreti, in primo luogo Petra Magoni (Regina della notte), Fabrizio Bentivoglio (Sorastro), Violetta Zironi (Pamina), Ernesto Lopez Maturell (Tamino). Una eccellente prova dunque che non ignora le problematiche della modernità, ma non ne fa un obbligo insuperabile. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
“Sir. Cenerentola a Mumbai”
Da Bollywood arriva la commedia sentimentale “Sir. Cenerentola a Mumbai” di Rohena Gera, che affronta l’amore tra due persone di classi sociali diverse nell’India odierna: protagonisti sono Ratna e Ashwin, lei è una domestica mentre lui il suo datore di lavoro, erede di una famiglia bene di Mumbai. Due mondi distanti in cerca di contatto, nonostante le resistenze della società. Racconto delicato e scorrevole con interessanti spunti di approfondimento sulla condizione della donna.
Articolo originale pubblico su Agenzia SIR
Allegati