Interpreti e ruoli
Himesh Patel (Jack Malik), Lily James (Ellie), Ed Sheeran (Ed Sheeran), Kate McKinnon (Debra), Joel Fry (Rocky), James Corden (James Corden), Ana De Amas (Roxane)
Soggetto
Jack Malik, giovane musicista, vive in una piccola cittadina inglese e cerca un po’ di notorietà. Dopo un incidente con un autobus, causato da un blackout elettrico su scala mondiale, Jack si sveglia e scopre di essere l’unico uomo al mondo a ricordare i Beatles….
Valutazione Pastorale
Cosa farebbe un musicista se scoprisse di essere l’unico uomo al mondo a ricordare le canzoni dei Beatles? È l’incredibile situazione – frutto della sceneggiatura di Richard Curtis, autore di successi quali “Quattro matrimoni e un funerale” (1994) e “Notting Hill” (1999), nonché, insieme a Rowan Atkinson, dello stralunato e irresistibile Mr. Bean – in cui si trova Jack Malik (Himesch Patel), giovane musicista di scarso successo, nel cui talento crede solo la sua migliore amica e “manager” Ellie (Lily James). Jack decide di suonare, spacciandole per sue, le canzoni dei Fab Four: il consenso è immediato, grazie anche all’aiuto del simpatico Ed Sheeran (nella parte di se stesso), consenso amplificato dalla Rete e dai social. Il protagonista, in un crescendo di situazioni e di incontri esilaranti, commoventi, perfino incredibili, si trova ben presto di fronte a un bivio: godersi l’inattesa fortuna, i soldi, continuando però a mentire e perdendo Ellie, i suoi amici e i legami, oppure dire la verità? Il film scorre piacevole e coinvolge sempre più lo spettatore, merito dei protagonisti, romantici e stralunati al punto giusto, del talento canoro di Himesch Patel e, naturalmente, delle immortali canzoni dei Beatles. La regia è firmata dal veterano Danny Boyle (premio Oscar per “The Millionaire” nel 2009), che conferma il suo talento e versatilità, alternando film di frattura come “Trainspotting” (1996) o biopic più cerebrali alla “Steve Jobs” (2015) a commedie sentimentali di ampio respiro. La narrazione è brillante e riuscita, nonostante i temi messi in campo non siano ben approfonditi e articolati; il film si rivela convincente e gradevole, per un uso sapiente della componente musicale. Dal punto di vista pastorale il film è da considerarsi come consigliabile e poetico, per dibattiti.
Utilizzazione
Il film, da utilizzarsi nella programmazione ordinaria, ben si presta a una visione familiare e intergenerazionale, per (ri)scoprire i quattro di Liverpool, i Beatles, ma anche per riflettere su denaro, successo, verità e inganno, scelte di vita.