Interpreti e ruoli
Emily Mortimer (Florence Green), Bill Nighy (Il signor Brundish), Hunter Tremayne (Il signor Keble), Honor Kneafsey (Christine), Patricia Clarkson (Violet Gamart)
Soggetto
Florence Green dopo la morte del marito decide di trasferirsi nel paesino di Hardborough in Inghilterra, dove apre una piccola libreria: ha un discreto successo, ma qualcuno boicotta la sua iniziativa…
Valutazione Pastorale
Isabel Coixet, regista e sceneggiatrice catalana (“La vita segreta delle parole”, 2016) dirige questo film tratto dal romanzo di Penelope Fitzgerald “La libreria” pubblicato nel 1978 e ambientato nell’Inghilterra della fine degli anni ’50. Florence Green è una giovane vedova di guerra che, in memoria dell’amatissimo marito con il quale condivideva la passione per la lettura, deicide di aprire una libreria a Hardborough. Il progetto riscuote subito successo, ma è contrastato con ogni mezzo da qualcuno che vuole utilizzare l’edificio per altre iniziative culturali. Florence riceverà solidarietà e aiuto da parte di una bambina molto determinata e di un appassionato lettore che vive da anni in volontario esilio nella propria abitazione. È un film fatto di sguardi più che di dialoghi, di pettegolezzi sussurrati e ripetuti, di porte che cigolano e tazze di tè, al centro del quale sta la lettura, il piacere di sfogliare le pagine, di sentirne quasi l’odore; ancora, la possibilità di rivivere le emozioni provate nel leggere e rileggere un libro particolarmente amato. La lettura come opportunità per ampliare i propri orizzonti (Florence propone ai suoi clienti “Lolita” Vladimir Nabokov, appena pubblicato e a quei tempi considerato “scandaloso”) e di ricordare le persone con le quali abbiamo condiviso una poesia, una frase, un racconto. Particolarmente struggente è la scena in cui la protagonista risente la voce del marito che declama per lei alcune poesie. La storia è raccontata da un narratore la cui identità sarà rivelata solamente alla fine del film: un’autentica sorpresa così come sorprendente è il finale. Dal punto di vista pastorale il film è da considerarsi come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito per approfondire l’importanza e la bellezza della lettura.