In sala “Star Wars: L’ascesa di Skywalker”. Grande spettacolo con impronta Disney che mette a tema la scelta tra bene e male

mercoledì 18 Dicembre 2019
Un articolo di: Sir-Cnvf

“Un fuoco d’artificio di effetti speciali, un grande spettacolo che intriga e affascina, di certo adatto a tutti. Un film dove si percepisce con chiarezza (pure fin troppo) l’impronta della Disney nel portare a termine la saga ideata e sviluppata da George Lucas”. Lo dichiara Sergio Perugini, segretario della Commissione nazionale valutazione film della Cei, dopo la visione in anteprima di “Star Wars: L’ascesa di Skywalker”, noto anche come Episodio IX, da oggi 18 dicembre nelle sale italiane.
Dopo la prima, inarrivabile, trilogia composta da “Star Wars” (1977), “L’impero colpisce ancora” (1980) e “Il ritorno dello Jedi” (1983), che ha contribuito al nuovo corso del cinema hollywoodiano negli anni ’70 e ’80, Lucas aveva ripreso in mano il progetto sulla soglia del nuovo Millennio. Erano nati così gli Episodi I-III (1999-2005), che mettevano a fuoco le origini dei fratelli Jedi Luke e Leila Skywalker, con il passaggio al lato oscuro del padre Anakin-Darth Vader. Quando la Disney è entrata poi in partita nel 2012, con l’acquisizione dell’universo “Star Wars”, la saga stellare ha ripreso quota (merito anche del regista J.J. Abrams) con “Il risveglio della Forza” (2015) e “Gli ultimi Jedi” (2017).
“Eccoci dunque all’episodio finale, ‘L’ascesa di Skywalker’”, dichiara Perugini: “Si ritrova tutto il corpus tematico ideato da Lucas: al di là della cornice fantastico-avventurosa, c’è infatti il grande gioco della vita, l’urgenza di compiere una scelta tra bene e male, incalzati dalla pericolosa seduzione del potere. È un grande racconto metaforico-esistenziale che mette a tema l’opposizione tra luce e tenebre, che si domanda quanto sia forte, resiliente, la speranza là nel profondo dell’oscurità. Attorno a questo nucleo narrativo si consuma la parte migliore del film, affidata alla contesa tra Rey e Kylo Ren, impersonati dai talentuosi Daisy Ridley e Adam Driver. Soprattutto Driver dà prova di essere un interprete maturo e versatile, capace di alternare con disinvoltura drammi intimisti, sociali, a blockbuster”.
Ancora, ricorda il segretario della Cnvf: “Nell’opera torna il ruolo della famiglia, l’importanza delle radici, della memoria, così come il bisogno di appartenere a una comunità. Una comunità che sa essere coesa anche quando incorrono tempi instabili o feroci; un ritrovarsi coraggioso sotto la bandiera della libertà, della giustizia e della solidarietà”.
Concludendo, Perugini aggiunge: “Gustosi e coinvolgenti, nel film, sono citazioni e omaggi al passato della saga. Con emozione si ritrovano tutti i più noti protagonisti a cominciare da Mark Hamill (Luke), dalla compianta Carrie Fisher (Leila), a Harrison Ford (Ian), Billy Dee Williams (Lando) e Anthony Daniels (C-3PO). Una grande famiglia, tra nuove leve e vecchie glorie, pronti per l’ultimo saluto alla ‘saga delle saghe’. La cosa però che ci si domanda, vedendo il crescente numero di spin-off di ‘Star Wars’ già messi in pista dalla Disney, è se Topolino avrà davvero il coraggio di mettere la parola fine a tutto ciò…. Di certo zio Paperone non lo farebbe, perché il business è impressionante”.

Articolo disponibile su Agenzia SIR


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