Interpreti e ruoli
Mark Ruffalo (Robert Bilott), Anne Hathaway (Sarah Bilott), William Jackson Harper (James Ross), Bill Pullman (Harry Dietzler), Tim Robbins (Tom Terp), Victor Garber (Phil Donnelly), Bill Camp (Wilbur Tennant)
Soggetto
L’avvocato Robert Billot esercita la sua professione a Cincinnati, in Ohio, in qualità di difensore delle imprese. Un giorno si presenta nel suo ufficio Wilbur Tennat, un contadino del West Virginia, che vuole denunciare l’industria DuPont, perché la ritiene colpevole della morte delle sue 190 mucche…
Valutazione Pastorale
Il film “Cattive acque” di Todd Haynes, regista di lungo corso che ha diretto tra l’altro “Io non sono qui” (2007), biografia del musicista Bob Dylan, e “La stanza delle meraviglie” (2017), è basato sulla storia vera dell’avvocato Robert Bilott (ottimamente interpretato da Mark Ruffalo), diventata di dominio internazionale grazie a un articolo del “New York Times”. Un giorno si presenta nel suo ufficio il contadino Wilbur Tennant, vecchio conoscente di sua nonna che vive a Parkesburg, in West Virginia, per chiedergli aiuto: le sue mucche sono morte una dopo l’altra ed egli sospetta che sia a motivo dei residui chimici (in particolare il PFOA, acido perfluoroottanoico) che la multinazionale DuPont scarica nel fiume vicino alla sua fattoria. Non solo, anche gli abitanti della cittadina e di altre limitrofe cominciano ad ammalarsi uno dopo l’altro. Bilott si appassiona al caso e comincia a raccogliere prove: gli ci vorranno quasi vent’anni per dimostrare i rischi per la salute associati alla contaminazione delle acque e ottenere, per le 70mila persone che rappresenta, un cospicuo risarcimento. “Cattive acque” è un film di denuncia sociale, genere molto caro al cinema americano, basti pensare al pluripremiato “Erin Brockovich. Forte come la verità” (2000) di Steven Soderbergh o a “Promise Land”(2013) di Gus Van Sant, ed è il racconto di una battaglia per l’ambiente e la salute combattuta da un tenace e onesto avvocato che, pur di arrivare alla verità, mette a repentaglio carriera, salute fisica e psichica nonché famiglia: la moglie (Anne Hathaway) lo appoggia, ma anche sente non poco il peso di crescere i loro tre figli praticamente da sola e la progressiva riduzione delle disponibilità economiche (per ben 4 volte Bilott si vedrà ridurre lo stipendio dal responsabile dello suo studio legale). Haynes è molto bravo nel catturare emotivamente, ma soprattutto intellettualmente, lo spettatore, anche quando la discussione vira su argomenti molto tecnici o quando mostra le orribili mutilazioni che hanno colpito il bestiame. Non si può non farsi coinvolgere da questo mite e tenace “eroe riluttante”, dalla sua ricerca della verità. L’ottimo cast e l’argomento così attuale fanno il resto. Dal punto di vista pastorale il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per approfondire i temi legati alla salvaguardia della salute e dell’ambiente, e a una economia che tutto sacrifica al profitto.