Interpreti e ruoli
Ricardo Darin (Fermin Perlassi), Luis Brandoni (Antonio Fontana), Chino Darin (Rodrigo Perlassi), Veronica Linas (Lidia Perlassi), Rita Cortese (Carmen Largio)
Soggetto
Argentina 2001, in una piccola cittadina nei pressi di Buenos Aires, un gruppo di amici, guidato dall’ex campione di calcio Firmín Perlassi, raccoglie soldi per l’acquisto di alcuni silos abbandonati con l’idea di creare una cooperativa agricola. Convinto da un truffaldino direttore di banca a spostare la somma su un conto corrente il gruppo si trova, da un giorno all’altro, a perdere tutto…
Valutazione Pastorale
Adattamento di un romanzo di Eduardo A. Sacheri (“La notte degli eroici perdenti”), che ha collaborato alla sceneggiatura, il film racconta la storia di un gruppo di amici (“tonti” come si autodefiniscono) che decide di investire i risparmi di una vita nell’acquisto di alcuni silos abbandonati per costituire una cooperativa agricola, dare lavoro a un po’ di gente e risollevare così le sorti della piccola cittadina alle porte di Buenos Aires. Non raggiungono tutta la cifra necessaria, ma contano di ottenere un prestito dalla banca. L’idea è buona, la tempistica no. Si trovano, infatti, proprio nei giorni in cui il governo argentino, per fare fronte alla grave crisi economica del Paese, decide di congelare i conti in banca in dollari. Il giorno prima dell’annuncio ufficiale del provvedimento, il direttore della banca, complice di un avido e disonesto avvocato, convince Firmín (Ricardo Darín) che per ottenere il prestito deve spostare su un conto corrente i contanti che il gruppo ha depositato nella cassetta di sicurezza. È la catastrofe. Seguono mesi di sconforto e dolore per tutti, finché una soffiata dà loro la speranza di riprendersi ciò che gli appartiene: i “tonti” si trasformano in “rapinatori” e organizzano un raffinato piano che, naturalmente, snocciolerà uno dopo l’altro imprevisti e colpi di scena. Sempre alla ricerca del difficile equilibrio tra comicità e dramma, il film diretto da Sebastián Borensztein (produttore, scrittore e regista argentino autore di “Cosa piove dal cielo?” del 2011, Premio del pubblico alla Festa del Cinema di Roma), trova il suo punto di forza nella buffa eterogeneità del gruppo, nella loro disarmante onestà di fondo e nella bravura degli interpreti che riescono a rendere irresistibili personaggi che, forse, avrebbero meritato un tratteggio di maggiore spessore a livello di scrittura. Il dramma dell’Argentina resta sullo sfondo: il focus è la personale rivincita della piccola, umanissima e sgangherata “gente comune”. Dal punto di vista pastorale il film è da considerare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni anche come opportunità per discutere temi quali il lavoro, il denaro, l’avidità, l’onestà, il riscatto e la giustizia.