Interpreti e ruoli
Jane Fonda (Addie Moore), Robert Redford (Louis Waters), Judy Greer . (Holly), Matthias Schoenaerts (Gene), Bruce Dern (Dorlan)
Soggetto
Louis Waters e Addie Moore, vedovi, abitano da sempre l’uno accanto all’altra in una tranquilla cittadina nel Colorado; le loro vite si sono di tanto in tanto incrociate, ma la loro è rimasta una conoscenza poco più che superficiale, da buoni vicini. Una sera Addie si presenta a casa di Louis e gli fa una proposta decisamente insolita e spiazzante…
Valutazione Pastorale
“Our Souls at Night” di Ritesh Batra (alla sua seconda prova come regista dopo “Lunchbox” del 2013) è stato presentato fuori concorso alla 74ª Mostra del Cinema della Biennale Venezia durante la quale i due protagonisti, Jane Fonda e Robert Redford, hanno ricevuto il Leone d’oro alla carriera. Tratto dal romanzo di Kent Haruf (“Le nostre anime di notte”, NN Editore) e prodotto da Netflix, il film racconta la storia di Louis e Addie, entrambi vedovi e vicini di casa; i due si conoscono da anni, quanto si possono conoscere due vicini in una piccola cittadina. Una sera Annie va a casa di Louis e gli propone di dormire insieme due o tre volte alla settimana solo per vincere la solitudine che, soprattutto la notte, si fa sentire, per parlare, per raccontarsi, per riuscire ad addormentarsi sentendo qualcuno accanto. Louis accetta, prima cauto e poi sempre più curioso e preso da questa relazione che dà alla vita di entrambi un sapore e delle prospettive nuove. La penombra e il silenzio della notte portando i due a confidarsi, a raccontarsi superando a poco a poco il senso di colpa derivato dagli errori fatti e dai traumi subiti e, involontariamente, inferti, dai sentimenti troppo spesso inespressi. La visita del nipotino di Annie, Jamie, lasciato per qualche giorno alla nonna da un padre in crisi, li allaccia in una relazione più profonda, in un sentimento sempre più coinvolgente.
“Le nostre anime di notte” si tiene su una dimensione molto classica e semplice, parla di sentimenti, del bisogno di amore e della possibilità di riscoprirlo e viverlo intensamente anche nell’ultimo capitolo della vita. Una storia narrata con tenerezza e delicatezza, sostenuta anche dalla grande capacità interpretativa dei due divi, ai quali una regia discreta lascia quasi totalmente il campo. Si tratta di un film composto e convincente, che dal punto di vista pastorale è da valutare come consigliabile, poetico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere proposto in programmazione ordinaria come occasione per gustare un racconto poetico e pieno di sentimento, una storia d’amore bella e semplice.