La stella di Broadway. Per molti Lin-Manuel Miranda è identificato con il novello Bert (o meglio Jack) nel film “Il ritorno di Mary Poppins” (2018), sequel sulle avventure della tata più famosa del cinema, oppure con il viaggiatore solitario Lee Scoresby nella miniserie HBO “His Dark Materials” (2020). In America però Lin-Manuel Miranda è un popolarissimo interprete teatrale, nonché autore e cantante, che ha firmato uno dei musical più acclamati dell’ultimo decennio a Broadway: parliamo di “Hamilton” (dal 2015), opera sulla figura del politico Alexander Hamilton (1755-1804) che si imposta sulla scena teatrale americana e poi londinese vincendo nel 2016 ben 11 Tony Awards e un Premio Pulitzer. Lo spettacolo è stato ripreso con la regia di Thomas Kail e – non potendo uscire in sala causa Covid-19 – la Disney lo ha reso disponibile da inizio luglio sulla sua piattaforma Disney+.
Alexander Hamilton. Prendendo le mosse dalla biografica storica di Alexander Hamilton firmata di Ron Chernow, Lin-Manuel Mirando ha riscritto la vicenda del politico americano dalle umili origini che si è imposto grazie a tenacia e studio accanto a George Washington. Alexander Hamilton è stato il primo Segretario del Tesoro nel neonato Stato americano ed è considerato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti.
Pros&Cons. Non ha solamente ideato, scritto e interpretato il musical “Hamilton”, Lin-Manuel Miranda ne ha composto anche le musiche per i due atti, brani a colpi di rap, rhythm & blues e reggae. “Hamilton” si muove sul binario della Storia, quella americana, ma la rilegge anche nella prospettiva dell’oggi, con una carica di temi attuali, a partire dal tema dell’immigrazione e dell’integrazione: il protagonista è mosso da desiderio di riscatto rispetto alle proprie origini, in linea con la storia dello stesso Miranda, nato a New York ma da famiglia portoricana. Il racconto nel complesso è potente, trascinante, sorretto da un lavoro scenografico e interpretativo di grande livello. A ben vedere, bisogna dire che la storia è profondamente legata al contesto americano, dunque non di immediata presa; per apprezzare poi il prodotto bisogna essere un minimo appassionati del genere musical; di certo la cifra musicale attuale, più street style, favorisce l’aggancio, soprattutto dei giovani. Da sottolineare, inoltre, il lavoro di regia capace di garantire lo stesso (o quasi) impatto suggestivo del teatro. “Hamilton” è pertanto un prodotto di valore destinato a impreziosire l’offerta di Disney+.
Articolo disponibile anche su Agenzia SIR
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