Summer School a Downton. Luglio è generalmente il mese delle vacanze studio in Inghilterra per molti adolescenti italiani. In questa estate decisamente anomala, al tempo del Covid-19, quasi tutti i programmi sono saltati o mutati. Per recuperare un’immersione nella cultura e nella lingua inglese consigliamo allora di ricorrere alle piattaforma in streaming, in particolare a Prime Video di Amazon, dove (ri)scoprire – magari in lingua originale – la serie britannica “Downton Abbey”. È facile lasciarsi conquistare da un “binge-watching” delle 6 stagioni, 52 episodi in tutto, di questa suggestiva serie in onda su ITV e in gran parte dei Paesi al mondo tra il 2010 e il 2016. Ideata e scritta dal premio Oscar Julian Fellowes (sceneggiatore di “Gosford Park”, regia di Robert Altman), “Dowton Abbey” è una delle serie britanniche contemporanee più amate e premiate, tra Bafta, Emmy e Golden Globe. Dato il grande successo, nel 2019 è stato realizzato anche un film celebrativo, dal titolo sempre “Downton Abbey”, presentato alla Festa del Cinema di Roma.
La verde Inghilterra. Downton Abbey è una rigogliosa tenuta della famiglia Crawley nella contea dello Yorkshire. Lì vive Robert Crawley (Hugh Bonneville), Conte di Grantham, sua moglie Cora (Elizabeth McGovern) e le tre figlie ventenni Mary (Michelle Dockery), Edith (Laura Carmichael) e Sybil (Jessica Brown-Findlay). La loro quotidianità si intreccia a quella dei domestici, su tutti Carson (Jim Carter), Mrs Hughes (Phyllis Logan), Bates (Brendan Coyle) e Anna (Joanne Froggatt), con cui c’è un legame familiare. Siamo nell’Inghilterra di re Giorgio V, tra il 1912 e il 1926, e i Crowley affrontano le sfide della Grande guerra, difficoltà economiche, cambiamenti sociali, ma anche i turbamenti del cuore.
Pros&Cons. “Dowton Abbey” mette d’accordo proprio tutti! È una serie in grado di appassionare ogni spettatore, perché unisce racconto storico, dramma sociale, gustosi raccordi da commedia brillante (memorabili sono le sequenze con Maggie Smith nei panni di Lady Violet) come pure poetiche sfumature di sentimento, tra family drama e romance. “Downton Abbey” ci mostra l’Inghilterra di ieri, dei primi decenni del XX secolo, ma sa parlare alla società di oggi, mettendo in evidenza fratture, smarrimenti e soprattutto i guadagni della famiglia come pure dei legami di amicizia. È un racconto appassionante, edificante, costruito su un chiaro apparato valoriale; la scrittura di Julian Fellowes è puntuale, ai limiti della perfezione, abile nell’annodare i vari fili del racconto. Cosa colpisce ancora di “Downton Abbey”? Senza dubbio la bellezza della messa in scena, la grande cura formale tra arredo, costumi e allestimenti. Da non dimenticare poi le pluripremiate musiche di John Lunn, che imprimono dinamismo e pathos alla narrazione. Insomma, un vibrante viaggio emozionale nel cuore dell’Inghilterra nel segno della tradizione e dei buoni sentimenti. Da non perdere!
Articolo disponibile anche su Agenzia SIR
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