Presentato alla 19a Festa del Cinema di Roma (2024)
Interpreti e ruoli
James Franco (Dean Barry), Francesco Di Napoli (Enzo), Giulia Ercolini (Bambi - Angela), Aniello Arena (Vittorio), Gabriel Riley Hill Antunes (Dean a 19 anni), Giada Salvi (Lucia Stendardo), Francesca Montuori (Nunzia)
Soggetto
New Jersey, 1971. Dean è un veterano che conduce un’esistenza grigia, senza speranze. Un giorno riceve un telegramma che gli comunica che la donna amata durante la sua missione a Napoli, nel 1944, è deceduta. Scopre però che dal loro amore è nato un figlio, Enzo. Dean decide di partire per l’Italia e provare a conoscere quel figlio dimenticato; scopre però che il giovane uomo, già sposato e padre, è immerso nelle secche della malavita…
Valutazione Pastorale
Claudio Giovannesi ci ha abituati a racconti di matrice sociale intensi e duri, striati di poesia. Tra i suoi lavori: “Alì ha gli occhi azzurri” (2012), “Fiore” (2016) e “La paranza dei bambini” (2019). Alla 19a Festa del Cinema di Roma presenta il suo ultimo film “Hey Joe”, scritto insieme a Maurizio Braucci e Massimo Gaudioso, una produzione Palomar, Rai Cinema, Vision Distribution e Netflix, nelle sale dal 28 novembre 2024. Una storia di paternità irrisolta ambientata nella Napoli degli anni ’70. Un film impastato da atmosfere criminali, da precarietà sociale e sentimenti trattenuti sottopelle. Protagonista il divo statunitense James Franco, con Francesco Di Napoli, Giulia Ercolini e Aniello Arena.
La storia. New Jersey, 1971. Dean è un veterano che conduce un’esistenza grigia, senza speranze. Un giorno riceve un telegramma che gli comunica che la donna amata durante la sua missione a Napoli, nel 1944, è deceduta. Scopre però che dal loro amore è nato un figlio, Enzo. Dean decide di partire per l’Italia e provare a conoscere quel figlio dimenticato; scopre però che il giovane uomo, già sposato e padre, è immerso nelle secche della malavita…
“È un film sulle conseguenze della guerra – spiega il regista – sul rapporto tra Stati Uniti e Italia raccontato attraverso la relazione tra un padre e un figlio. Il film è ambientato nel 1971, a Napoli c’è la base Nato, la presenza degli americani è ancora numerosa e la città vive di contrabbando e prostituzione. Sta nascendo la società dei consumi: gli Stati Uniti, dopo la libertà, stanno insegnando all’Europa l’importanza della merce e il desiderio per gli oggetti, soprattutto quelli irraggiungibili”.
Giovannesi costruisce un racconto che si muove per metà come critica alla società del tempo, sedotta dal sogno consumistico ed erosa nei suoi valori come scriveva Pasolini; dall’altro restringe il campo dello sguardo al rapporto tra un padre e un figlio che non si conoscono, che non sanno cosa significhi tale ruolo. Dean è fuggito dalle sue responsabilità quando era un giovane marinaio sul finire del Secondo conflitto mondiale; si è lasciato quel figlio alle spalle, mettendo di mezzo l’Oceano. A distanza di oltre vent’anni arriva un telegramma che apre a una seconda possibilità: ignorarlo di nuovo oppure andarlo a cercare, e forse salvarlo. Dall’altro lato Enzo, il figlio, è cresciuto solo, perdendo la madre presto e lasciandosi aiutare dal boss locale Vittorio, che lo educa al contrabbando di droga e sigarette. Un legame che sa poco di tenerezza e molto di opportunismo. Sia Dean che Vincenzo avranno una seconda opportunità, chiamati a fare i conti con i propri rimossi e dolori sottaciuti. Un film dolente e ruvido, che si lascia apprezzare per la qualità della regia, per gli interpreti e l’ambientazione fumosa della Napoli anni ’70. Il problema è nella sceneggiatura, che presenta dispersioni e lungaggini che finiscono per smorzarne il pathos. Giovannesi, comunque, si conferma un ottimo regista, con una chiara linea di racconto e una dimensione estetica riconoscibile. Complesso, problematico, per dibattiti.
Utilizzazione
Per i temi in campo, il film richiede un pubblico adulto e di adolesenti accompagnati.