“Murder, She Wrote”. Parlare di gialli investigativi in tv significa fare riferimento a lei, Jessica Fletcher, mitico personaggio della scrittrice di romanzi con il pallino per le indagini nella popolarissima serie tv “La signora in giallo” in onda dal 1984 al 1996. A impersonare la Fletcher è stata l’attrice britannica Angela Lansbury, che con raffinatezza e ironia si è calata alla perfezione nel ruolo rendendolo di fatto memorabile. Nella “Signora in giallo” la linea del racconto unisce intrigo investigativo ai toni dell’umorismo gentile, con spruzzate di buoni sentimenti e piccole storie di comunità. Un giallo sì, ma del tutto rassicurante. Ecco, sullo stesso mood-binario narrativo possiamo mettere la serie Rai “L’allieva”, un successo da tre stagioni all’attivo con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale. Anche nell’“Allieva” figurano, infatti, una componente gialla corredata da un dosato mix di umorismo, dinamiche familiari e soprattutto pennellate di sentimenti.
Fiori d’arancio per Alice e “CC”? La terza serie si apre con Alice Allevi (Mastronardi) ormai realizzata, con la specializzazione raggiunta e all’inizio di una brillante carriera, dentro e fuori l’Istituto di medicina legale a Roma; Alice ha deciso di sposarsi poi con il suo amato mentore Claudio Conforti detto “CC” (Lino Guanciale). Tutto insomma a gonfie vele, o quasi… A dare sussulti al racconto arrivano la prof.ssa Andrea Manes (Antonia Liskova), il nuovo capo di dipartimento, e Giacomo Conforti (Sergio Assisi), tempestoso fratello di CC. La sfida di Alice è dunque diventare un bravo medico legale, affrancandosi dall’ala protettiva del suo mentore, senza perdere però l’amore…
Pros&Cons. La scintilla narrativa è quella dei romanzi di Alessia Gazzola, sceneggiati per la tv da Peter Exacoustos (“Donna Detective”, “I ragazzi del muretto”), mentre alla regia troviamo Fabrizio Costa (“Chiara e Francesco”) e Lodovico Gasparini (“Soraya”). La serie “L’allieva” è diventata un piccolo caso televisivo nel corso delle tre stagioni. Partita, infatti, sulle prime con slancio ma forse poche attese sul futuro, con un cast pressoché giovane nella logica del pubblico di Rai Uno, l’“Allieva” si è piano piano guadagnata un posto di rilievo nella programmazione Rai, ottenendo un largo e consolidato seguito di pubblico. Perché funziona? Per la sua linea gialla? No, non è quello il punto forte del racconto: a ben vedere la serie ha una matrice “feel-good movie”, dove ci sono sì problemi, casi da risolvere e dinamiche familiari da sbrogliare, ma è soprattutto un racconto frizzante e spensierato giocato su famiglia, amicizia e amore a dare il ritmo alla narrazione. È principalmente la linea rosa, unita a un umorismo gentile, a garantire il trasporto. Grande successo si deve quindi ai due bravi interpreti Mastronardi e Guanciale, brillanti e molto affiatati, cui si aggiunge in generale un cast ben amalgamato. Insomma, uno scacciapensieri tra sorrisi e palpiti di cuore.
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