La serie tv è in distribuzione sulla piattaforma Prime Video di Amazon e su Canale 5 - Gruppo Mediaset
Interpreti e ruoli
Greta Ferro (Irene Mastrangelo), Margherita Buy (Rita Pasini), Marco Bocci (John Sassi), Andrea Bosca (Davide Frangi), Fiammetta Cicogna (Monica Massimello), Raoul Bova (Giorgio Armani), Claudia Pandolfi (Rosita Missoni), Enrico Lo Verso (Ottavio Missoni), Stefania Rocca (Krizia), Giuseppe Cederna (Armando Frattini), Valentina Carnelutti (Ludovica), Maurizio Lastrico (Filippo Cerasi), Ninni Bruschetta (Pasquale Mastrangelo), Anna Ferruzzo (Giuseppina Mastrangelo)
Soggetto
Milano '70. Il mondo della moda italiana viene raccontato attraverso lo sguardo della ventenne Irene, giovane a un passo dalla laurea in Storia dell’arte che inizia quasi per caso un tirocinio nella rivista di moda “Appeal”. Sul suo cammino molti pareri contrari: in primis dei genitori, spaventati dal cambiamento e dalle incertezze del settore; del fidanzato di lungo corso, che la vorrebbe più proiettata verso la famiglia; non ultimo, della giornalista-mentore Rita Pasini dai metodi formativi schietti e taglienti...
Valutazione Pastorale
Sulla piattaforma Prime Video è disponibile già dal settembre 2019, mentre su Canale 5 è arrivata in prima serata solo a gennaio 2021. Parliamo della serie tv “Made in Italy”, ideata e prodotta da Camilla Nesbitt per Taodue-Mediaset con The Family e la piattaforma di Amazon. Otto episodi per raccontare i grandi stilisti del nostro Paese come Missioni, Krizia, Ferré, Armani, Valentino, Versace e Fiorucci, che si sono imposti nella Milano degli anni ’70; un racconto teso a omaggiare la grande tradizione sartoriale italiana, fotografando la società e i cambiamenti del tempo. La costruzione narrativa è abbastanza semplice: l’incursione nel frenetico mondo della moda milanese attraverso la ventenne Irene (Greta Ferro), prossima alla laurea in Storia dell’arte che intraprende un tirocinio nella rivista di moda “Appeal”; figura mentore è la giornalista Rita Pasini, interpretata dalla brava Margherita Buy (che gioca a fare un po’ il verso alla Meryl Streep di “Il diavolo veste Prada”). Elemento di pregio della serie “Made in Italy” sono senza dubbio i ritratti dei grandi creativi italiani attraverso dei riusciti “mash-up fotografici” (focus con vere istantanee d’epoca tra vestiti, bozzetti e sfilate) e raccordi di finzione grazie alle interpretazioni degli stilisti da parte di Raoul Bova, Stefania Rocca, Enrico Lo Verso e Claudia Pandolfi. Tutto ciò offre indubbio fascino ed eleganza al racconto. Altro livello narrativo sono i temi caldi del periodo storico, tra cui le tensioni sociali, le proteste nelle fabbriche, i risvolti rivoluzionari di matrice terroristica o le fratture familiari. Qui, il racconto si fa più basico e debole, incline a facili stereotipi. Nell’insieme “Made in Italy” è consigliabile, problematico e adatto per dibattiti, idoneo principalmente per un pubblico adulto per i temi in campo.
Utilizzazione
La serie è interessante e utile per cogliere lo sguardo storico-sociale sullo sviluppo del settore della moda nella Milano degli anni '70, allargando il campo del racconto anche alle dinamiche nonché tensioni della società. Visione adatta a un pubblico più adulto per i temi in campo.