Il cattivo poeta

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Aadtto per dibattiti
Tematica
cinema/storia, Guerra, Letteratura, Politica-Società, Potere
Genere
Biografico - Drammatico
Regia
Gianluca Jodice
Durata
106'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Il cattivo poeta
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Gianluca Jodice
Fotografia
Daniele Ciprì
Musiche
Michele Braga
Montaggio
Simona Paggi
Produzione
Matteo Rovere, Andrea Paris, Nicholas Antomé, Paolo Lucarini, Andrea Paris, Ines Vasiljevic

Interpreti e ruoli

Sergio Castellitto (Gabriele D'Annunzio), Francesco Patané (Giovanni Comini), Tommaso Ragno (Giancarlo Maroni), Clotilde Courau (Amélie Mazoyer), Fausto Russo Alesi (Achille Starace), Massimiliano Rossi (Commissario Rizzo), Elena Bucci (Luisa Baccara), Lidiya Liberman (Lina), Janina Rudenska (Emy), Lino Musella (Carletto), Marcello Romolo (Giuseppe Cobolli Gigli)

Soggetto

Nel 1936 Giovanni Comini, giovane federale del partito fascista, dalla natia Brescia viene convocato a Roma e incaricato di una missione molto delicata: controllare Gabriele D’Annunzio, da tempo ormai ritiratosi a Gardone Riviera ma ancora in grado di mettere a repentaglio l’alleanza tra Mussolini e Hitler…

Valutazione Pastorale

Tra il 1921 e il 1938, Gabriele D’Annunzio fa erigere a Gardone di Riviera, sulla sponda sinistra del Lago di Garda il Vittoriale degli Italiani, un luogo spettacolare e di grande fascino, dove trascorre l’ultimo periodo della sua vita. D’Annunzio (nato nel 1863), muore per emorragia cerebrale il 1 marzo 1938. Nel mettere a fuoco l’ultimo biennio della sua tumultuosa esistenza, il film si muove nell’ottica di evidenziare difficoltà, tormenti e dolori di un’anima tanto irrequieta quanto disordinata e confusa, travolta dal sacro fuoco della poesia e piegata dall’ardore della bellezza che scompare. La regia di Jodice, napoletano, 47 anni, si affida ad un’opera prima fatta di luci soffuse e di un forte bagliore espressivo. Aiutato dalla bella fotografia di Daniele Ciprì, Jodice ammanta la vicenda di un inquieto torpore e di una misura che tramette paura per l’aria da fine del mondo che vi si respira. Da parte sua Sergio Castellitto è un D’Annunzio forte, magnetico, sempre pronto a lanciare nuove provocazioni, a mettere in crisi il regime con inattese frasi o iniziative che lasciavano un segno indelebile. Morto nel 1938, D’Annunzio non ha fatto in tempo ad assistere alla seconda guerra mondiale, di fronte alla quale avrebbe espresso il suo abituale, profondo, severissimo commento. Troppo poeta per essere ancora guerriero. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Incentrato su un periodo e su un personaggio storico/letterario a lungo osteggiati dalla cultura italiana, il film si rivolge a quanti vogliono approfondire Gabriele D’Annunzio, uomo di lettere e polemista, e dibattere anche a livello scolastico su questa importante figura.

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