Interpreti e ruoli
Franco Nero (Vittorio Arditi De Bellis), Ron Perlman (Henry), Luca Lionello (Raimondo), Andros Perugorria (Victor)
Soggetto
Vittorio Arditi De Bellis, scostante ed egocentrico direttore d’orchestra caduto in disgrazia, vola a Cuba per dirigere una corale di bambini nel “Kyrie Eleison”, dalla “Petite messe solennelle” di Gioacchino Rossini. L’inizio non è decisamente dei più promettenti….
Valutazione Pastorale
Disponibile da luglio 2021 sulla piattaforma RaiPlay, il film “Havana Kyrie”, diretto da Paolo Consorti e prodotto e interpretato da Franco Nero, ci porta a Cuba dove il maestro Vittorio Arditi De Bellis ha accettato, con non poca riluttanza, di dirigere una corale di bambini in un brano tratto dalla “Petite messe solennelle” di Gioacchino Rossini: il “Kyrie eleison”. Caduto in disgrazia per aver abbandonato la sala durante un concerto, Vittorio è burbero, scostante, egocentrico, pieno di contraddizioni e ben celati conflitti irrisolti. Non tollera l’atmosfera colorata e i ritmi dell’isola caraibica, ma soprattutto non sopporta i bambini: la loro esuberanza, che per lui è solo indisciplina, la loro spontaneità, che cerca di tenere a freno con atteggiamenti fin troppo scostanti. La presenza occasionale a Cuba di Hanna, cantante lirica con la quale da anni vive un’amicizia particolare, e l’incontro con Isabela, una sua vecchia fiamma, dalla quale scopre di aver avuto un figlio, lo renderanno finalmente consapevole della sua aridità e lo costringeranno a scelte troppo a lungo rinviate.
Il conflitto, apparentemente insolvibile, tra la statica classicità dell’opera di Rossini e la spontaneità e il ritmo della musica cubana è il filo conduttore di questo film, quasi un riflesso delle contraddizioni e degli strappi dell’animo del protagonista. Franco Nero abita il personaggio con sicurezza, convincente nel renderne il faticoso percorso alla conquista di una nuova possibilità, professionale certamente ma prima di tutto umana. Sono molte, infatti, le “aperture” che il maestro deve concedersi, prima fra tutte l’accettazione della sua paternità. Vittorio ha bisogno di suo figlio, quanto e forse più del giovane, che, pur cresciuto da un padre adottivo amorevole e presente, ne ha sempre sentito la mancanza come una bruciante ferita. Vibrante e coinvolgente, il film “Havana Kyrie” dal punto di vista pastorale è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasione di dibattito in modo particolare sul rapporto padre-figlio. La proposta risulta valida anche per il percorso di riflessione sulla figura di san Giuseppe, cui papa Francesco ha dedicato l’anno 2021.