Interpreti e ruoli
Austin Lin ( Chen Po-Chin ), Nikki Hsin-Ying Hsieh (Chen Ching), Aviis Zhong (Mei‑Yu)
Soggetto
Taiwan oggi. Chen Po-Chin e Chen Ching soffrono di Disturbo ossessivo compulsivo (Doc): devono lavarsi continuamente le mani e disinfettare tutto ciò con cui vengono a contatto. Le rare volte in cui escono, poi, lo fanno coprendosi “adeguatamente” per proteggersi da potenziali agenti patogeni. Quando casualmente s’incontrano capiscono subito di essere fatti l’uno per l’altra e decidono di andare a vivere insieme…
Valutazione Pastorale
Girato per buona parte con uno smartphone, è arrivato nelle sale italiane a luglio 2021 “I WeirDo” del regista taiwanese Liao Ming-yi. Il film racconta la storia di Chen Po-chin, giovane traduttore affetto da Disturbo ossessivo compulsivo che divide il suo tempo tra l’accuratissima igiene personale e quella del suo appartamento, nonché periodiche visite all’ospedale dove il medico che lo ha in cura gli prescrive i medicinali di cui ha bisogno. Una volta al mese poi, sempre lo stesso giorno, si concede di uscire adeguatamente “protetto” (guanti, mascherina, lungo impermeabile con cappuccio), per fare la spesa nel supermercato di fiducia. Un giorno, trovandolo chiuso, è costretto a cambiare quartiere; nella metropolitana s’imbatte in una ragazza, Chen Cing, del tutto simile a lui. Anche lei, infatti, è ossessivo compulsiva e per di più non può esporsi più di tanto alla luce del sole pena il ricoprirsi di un fastidioso eritema. I due giovani cominciano, a modo loro, a frequentarsi e scoprono ben presto di essere fatti l’uno per l’altra. Decidono così di andare a vivere insieme. Tutto sembra procedere bene, sono felici e desiderano solo che le cose continuino così per sempre. Come il medico gli ha ripetuto più volte, però, il disturbo che li unisce può apparire e sparire all’improvviso, senza ragione apparente e senza possibilità di controllo. Ed è esattamente quello che succede.
Va detto subito che la patologia dei giovani protagonisti del film “I WeirDo” non è il centro del racconto, quanto piuttosto lo strumento scelto dal regista Liao Ming-yi per riflettere sulle relazioni, sulla reale possibilità di condivisione ed empatia, sul fondamento dell’essere una coppia. L’avere in comune passioni, abitudini e perfino difetti – sembra dirci l’autore – è condizione necessaria, ma di sicuro non sufficiente, per vivere insieme. Un amore duraturo ha bisogno della pazienza e della volontà, sempre rinnovata, di armonizzare le diversità e gli inevitabili cambiamenti.
“I WeirDo” è una commedia originale, godibile, a tratti divertente, non priva di qualche riflesso amaro, sempre rispettosa e delicata, però, nell’esplorare la quotidianità e l’intimità dei due protagonisti, perfettamente cesellati dagli interpreti: Austin Lin (Chen Po-Chin) e Nikki Hsin-Ying Hsieh (Chen Ching). Il limite del racconto, forse, sta nel rimanere troppo in superfice rispetto ai molti spunti di riflessione che pure mette in campo; e in un finale troppo confuso che lascia nello spettatore una sensazione d’incertezza, d’incompiutezza. Dal punto di vista pastorale il film “I WeirDo” è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria. In presenza di adolescenti è opportuno prevedere l’accompagnamento di adulti ed educatori che aiutino a comprendere e contestualizzare i temi e le situazioni raccontate.