Il film è in distribuzione sulla piattaforma Netflix
Interpreti e ruoli
Leonardo DiCaprio (Randall Mindy), Jennifer Lawrence (Kate Dibiasky), Rob Morgan (Clayton Oglethorpe), Meryl Streep (Janie Orlean, Presidente USA), Jonah Hill (Jason Orlean), Cate Blanchett (Brie Evantee), Tyler Perry (Jack Bremmer), Mark Rylance (Peter Isherwell), Timothée Chalamet (Yule), Ron Perlman (Ben Drask), Melanie Lynskey (June)
Soggetto
Due astronomi scoprono che una cometa si sta per abbattere sulla Terra, calcolando una collisione in circa sei mesi. Allarmati si attivano per contattare il governo degli Stati Uniti. Nessuno sembra però prendere sul serio i loro calcoli; esasperati i due si affidano a una popolare trasmissione Tv…
Valutazione Pastorale
Si tratta di uno dei film più attesi dell’anno, che la piattaforma Netflix ha rilasciato il 24 dicembre: è “Don’t Look Up”, una commedia nera, una satira feroce sulla nostra società, sulle derive della politica e dell’informazione, tra media e social. A scrivere e dirigere il film è il premio Oscar Adam McKay – suoi sono “La grande scommessa” (2015) e “Vice” (2018) – ma a dare risonanza all’operazione è soprattutto il cast stellare, in testa i premi Oscar Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Cate Blanchett e Mark Rylance. La storia. Due astronomi scoprono che una cometa si sta per abbattere sulla Terra, calcolando una collisione in circa sei mesi. Allarmati si attivano per contattare il governo degli Stati Uniti. Nessuno sembra però prendere sul serio i loro calcoli; esasperati i due si affidano a una popolare trasmissione Tv…
Ricorrendo a una delle paure catastrofiche più diffuse, ossia la minaccia di un meteorite contro il nostro pianeta, dunque lo scenario di un’apocalisse contemporanea, Adam McKay costruisce una divertente, e al contempo irriverente, black comedy che mette in stato d’accusa la politica, interessata solamente al proprio tornaconto in una schizofrenica campagna elettorale permanente, e il mondo del giornalismo, avvitato in un’informazione morbosa e spettacolarizzata. Ancora, sul banco degli imputati ci sono i potenti tycoon proprietari di media e piattaforme, che influenzano la politica per un profitto fuori controllo. Nell’insieme “Don’t Look Up” convince per la scommessa su un cast di primo piano, che si mette in gioco con grande ironia e talento. La carica di denuncia satirica che fa McKay è valida e interessante, rischiando però di deragliare qua e là tra l’irritante e il grottesco. Nonostante alcuni pregi, il film non appare del tutto compatto, preda anche di lungaggini (143 minuti). “Don’t Look Up” è consigliabile, problematico e per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito. Indicato per un pubblico adulto