Tratto dal libro autobiografico "Il Quai de Ouistreham", di Florence Aubenas
Interpreti e ruoli
Juliette Binoche (Marianne Winckler), Hélène Lambert (Christèle), Léa Carne (Marilou), Emily Madeleine (Justine), Patricia Prieur (Michèle), Louis Do de Leacquesaing (Louis-Do), Evelyne Porée (Nadège), Didier Pupin (Cédric)
Soggetto
Normandia, oggi. Marianne è appena arrivata a Caen e cerca lavoro come domestica. Nell’ufficio di collocamento e nei training center conosce Marilou e Christelle, con le quali lega facilmente. Le tre donne accettano di prestare servizio su un traghetto. È un lavoro molto faticoso….
Valutazione Pastorale
"Tra due mondi”, scritto e diretto da Emmanuel Carrère, è tratto dal racconto autobiografico "Il Quai de Ouistreham", della giornalista francese Florence Aubenas (“La scatola rossa”, edito da Piemme). Il film percorre la strada della denuncia sociale tracciata con autorevolezza e forza narrativa da autori quali i fratelli Dardenne (“Due giorni, una notte”, 2014) e Stéphane Brizé (“In guerra” del 2018; “Un altro mondo” del 2022): è il racconto di vite segnate dall’emarginazione sociale, aggrappate a lavori precari privi di garanzie, al limite dello sfruttamento, in un contesto di crisi economica resa ancora più graffiante dalla mancanza di adeguati servizi sociali.
La storia. Marianne (Juliette Binoche), scrittrice di successo, ha in mente di pubblicare un libro sul lavoro precario in Francia. Decide, quindi, di trasferirsi a Caen, in Normandia, dove, più volte al giorno, partono i traghetti diretti in Inghilterra. Lì, sotto mentite spoglie, si reca in un ufficio di collocamento e si rende disponibile come donna delle pulizie. Comincia così un breve apprendistato dove impara i “rudimenti” del mestiere, ma, soprattutto, conosce Marilou (Léa Carne) e Christelle (Hélène Lambert), giovane madre single. Tutte e tre accettano un ingaggio giornaliero sui traghetti: un lavoro faticosissimo, malpagato e dai ritmi insostenibili, affidato a un drappello di uomini e donne costretti a questo per sopravvivere. Emarginati, certamente, ma solidali e capaci di venirsi incontro, aiutarsi, mettendosi in gioco con semplicità e generosità. Quando, per un disguido, la vera identità di Marianne verrà alla luce, il rapporto di amicizia costruito con Christelle andrà in crisi, forse definitivamente …
“Tra due mondi”, c’è da dirlo subito, non ha la forza narrativa e stilistica dei già citati Dardenne e Brizé e per di più sconta anche la scarsa esperienza dietro la macchina da presa di Emmanuel Carrère - che pure ha un’importante e lunga carriera come scrittore e saggista - qui alla sua terza regia. Non per questo, però, il film è meno coinvolgente, denso di contenuti e spunti di riflessione. Le formidabili interpretazioni di Juliette Binoche (attrice pluripremiata con Oscar, Coppa Volpi, Bafta, Orso d’argento) e di Hélène Lambert, al suo debutto, danno la giusta consistenza e veridicità alla storia tratteggiando due donne indubbiamente forti, determinate e generose, che la vita però ha collocato in due mondi molto diversi: un lavoro intellettuale ricco di soddisfazioni da un lato e una fatica estenuante e disperante dall’altro. Basteranno a Marianne i pochi mesi “nei panni di un’altra” per capire veramente? Dal punto di vista pastorale il film “Tra due mondi” è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito.
