Dentro la Tv: su Netflix “Jennifer Lopez: Halftime”, Super Bowl e diritti dei Latinos
lunedì 20 Giugno 2022
Un articolo di:
Sergio Perugini
Polvere di stelle. Il doc d’autore sui grandi della musica rock e pop, ma non solo, gode di ottima salute. Negli ultimi anni molti i ritratti degni di nota, da “George Harrison” (2011) di Martin Scorsese a “The Beatles: Get Back” (2021) di Peter Jackson. Ancora, l’intenso “Amy” (2015, Oscar) di Asif Kapadia sulla compianta Amy Winehouse, come pure “Pavarotti” (2019) sul nostro “Big Luciano” firmato Ron Howard e “Tina” (2021) sulla tigre del rock Tina Turner diretto dal duo D.Lindsay-T.J. Martin. Anche Netflix è in prima linea su tale fronte: dopo “Gaga: Five Foot Two” (2017) sulla poliedrica Lady Gaga, è appena stato rilasciato “Jennifer Lopez: Halftime” di Amanda Micheli, coinvolgente ritratto di Jennifer Lopez (J.Lo).
Super Bowl. È l’autunno del 2019 quando viene diffusa la notizia che Jennifer Lopez terrà una performance insieme alla collega Shakira al Super Bowl nel febbraio 2020. Nello stesso periodo l’artista sta presentando nei principali festival “Le ragazze di Wall Street”, film che sembra aprirle finalmente la via per gli Oscar. Nel mentre l’appuntamento con i 50 anni e la presa di posizione per i diritti dei Latinos.
Pros&Cons. “Halftime”, “metà tempo”, indica lo spazio della performance musicale nella finale del Super Bowl. Il titolo è usato anche per descrivere il primo tempo della carriera della cantante, attrice e produttrice Jennifer Lopez, newyorkese ma portoricana di origini, che ha all’attivo più di 30 film e 10 album, con un granitico stuolo di follower. Netflix le dedica un trascinante ritratto, presentato nel giugno 2022 al Tribeca Film Festival. Un film di certo celebrativo, teso a consacrarne l’immagine, nel quale vengono tratteggiate le origini umili, i difficili anni nel Bronx, la lunga gavetta e i successi fragorosi tra grande schermo e palco, compresi i capitoli affettivi con il cantante Marc Anthony, con cui ha avuto i due figli Emme e Max, e l’amore oggi per Ben Affleck.
Al di là della confezione seducente ed evidentemente patinata, a funzionare è il racconto dell’impegno di una donna, di un’artista a tutto tondo, nel mondo musicale-cinematografico a stelle e strisce dalla schiacciante presenza maschile, un cammino reso faticoso soprattutto per le origini latine. J.Lo ha sbaragliato pregiudizi e barriere, facendo delle sue fragilità il punto di forza. In più, il film rimarca il suo desiderio di rendere significativa la performance al Super Bowl lanciando un messaggio di integrazione e inclusione. Infatti, nel medley delle sue Hit inserisce dei quadri visivi con bambini Latinos che escono dalle gabbie al ritmo del brano “Let’s Get Loud” (“Facciamo rumore”), mentre lei è avvolta da una bandiera che unisce USA e Porto Rico. J.Lo si è fatta portavoce di una dura critica contro il muro respingente Messico-USA voluto dal presidente Donald Trump. E subito dopo, la stessa artista viene ritratta all’insediamento di Joe Biden a inizio 2021 mentre intona “This is Your Land”, brano che esalta i valori di accoglienza su cui si fondano gli Stati Uniti. Applausi, applausi. Nell’insieme il film è di certo consigliabile e semplice.