La serie tv è in distribuzione sulla piattaforma Netflix
Interpreti e ruoli
Giordana Marengo (Giovanna), Alessandro Preziosi (Andrea), Pina Turco (Nella), Valeria Golino (Vittoria), Raffaella Rea (Costanza), Biagio Forestieri . (Mariano), Rossella Gamba (Angela), Azzurra Mennella (Ida), Susy Del Giudice (Margherita), Gianluca Spagnoli (Tonino), Giuseppe Brunetti (Corrado), Maria Vera Ratti (Giuliana), Adriano Pantaleo (Rosario), Giuseppe Buselli (Roberto)
Soggetto
Napoli 1994, Giovanna è un’adolescente che vive in una famiglia borghese nel quartiere Vomero, nella Napoli bene. Il padre Andrea è un intellettuale, mentre la madre Nella un’insegnante che si occupa di traduzioni. Nella tempesta di stati d’animo che attraversa la crescita di Giovanna, la ragazza vuole a tutti costi riallacciare i rapporti con la zia Vittoria, sorella del padre, di cui però si sa poco e niente in casa...
Valutazione Pastorale
“È stato bello aprire le parole di Elena Ferrante, farle diventare fatti. Vive. La serie è quasi come un romanzo letto dalla mia voce”. Dichiara così in conferenza stampa il regista Edoardo De Angelis – “Mozzarella Stories” (2011), “Indivisibili” (2016) e “Il vizio della speranza” (2018) – presentando “La vita bugiarda degli adulti”, serie targata Netflix-Fandango dal romanzo omonimo di Elena Ferrante. Il copione è firmato dal Premio Strega Francesco Piccolo e da Laura Paolucci, e a produrla è Domenico Procacci in prima linea già nel progetto Tv “L’amica geniale”. “La vita bugiarda degli adulti” è sulla piattaforma Netflix dal 4 gennaio 2023, con 6 episodi.
La storia. Napoli 1994, Giovanna (Giordana Marengo) è un’adolescente che vive in una famiglia borghese nel quartiere Vomero, nella Napoli bene. Il padre Andrea (Alessandro Preziosi) è un intellettuale, mentre la madre Nella (Pina Turco) un’insegnante che si occupa di traduzioni. Nella tempesta di stati d’animo che attraversa la crescita di Giovanna, la ragazza vuole a tutti costi riallacciare i rapporti con la zia Vittoria (Valeria Golino), sorella del padre, di cui però si sa poco e niente in casa. Giovanna va quindi a trovare la donna in un rione povero della città, dove vive una comunità precaria ma solidale. Sarà l’incipit di un profondo cambiamento, segnato da ribellione e ricerca della verità sulla propria famiglia…
Si tratta di un progetto cui Netflix tiene molto, con cui ha deciso di inaugurare l’anno nuovo. La trasposizione di un testo della Ferrante è di certo una scommessa ambiziosa, vista la febbre di attenzione verso la misteriosa scrittrice che ha incantato Europa, Regno Unito e Nord America con la sua tetralogia “L’amica geniale” divenuta già un cult. “La vita bugiarda degli adulti” sembra quasi un tassello aggiuntivo su quel binario narrativo, snodandosi nell’orizzonte della Napoli anni ’90. Forte dell’intesa con gli sceneggiatori Piccolo e Paulucci, De Angelis si appropria del romanzo e lo mette in scena servendosi di una componente musicale molto presente, marcatamente rock, che aiuta a contestualizzare la storia e a coglierne i moti dell’animo dei protagonisti, soprattutto quelli di Giovanna e Vittoria. Edoardo De Angelis mette in campo una regia vigorosa, intensa e vibrante. Scandaglia Napoli, le sue classi sociali, e insieme gli animi dei protagonisti, tra desideri, fragilità e bugie. Il racconto rivela un passo deciso, potente, che conquista per forza narrativa e per le interpretazioni, tutte cesellate con accuratezza. In particolare, è da menzionare l’esordio di Giordana Marengo – scelta tra 3mila candidate –, che si rapporta alla macchina da presa con grande disinvoltura, traducendo bene l’inquietudine e il senso di ostinata ricerca di Giovanna, il suo bisogno di risposte, come pure l’interpretazione di Valeria Golino. Magnifica! L’attrice, sempre inappuntabile, si cimenta in un ruolo ruvido e toccante, mettendo in campo sfumature altalenanti, eleganti e insieme sguaiate, con un uso dirompente del dialetto napoletano. In alcuni passaggi la sua vitalità recitativa ricorda non poco quella della Magnani. “La vita bugiarda degli adulti” corre veloce su un binario solido, forte del tracciato disegnato dalla geniale Elena Ferrante, con una regia grintosa che conquista; la componente musicale e lo sfondo di Napoli fanno il resto, rendendo la narrazione intensa e coinvolgente. Serie complessa, problematica, per dibattiti.
Utilizzazione
Considerati i vari temi in campo, la serie è indicata per un pubblico adulto e per adolescenti accompagnati.