A un passo dal Natale ecco le prime strenne cinematografiche, anche se si entrerà nel vivo delle proposte forti solamente dal 20 dicembre. Una selezione di quattro titoli in sala dal 13 dicembre, nella consueta rubrica di cinema del Sir e della Commissione nazionale valutazione film Cei: il thriller hollywoodiano “Un piccolo favore” di Paul Feig, il noir all’italiana “Il testimone invisibile” di Stefano Mordini con la coppia Scamarcio-Leone, il fantasy prodotto da Peter Jackson “Macchine mortali” e la commedia natalizia “Amici come prima” con la coppia Massimo Boldi e Christian De Sica.
“Un piccolo favore”
Con “Un piccolo favore” (“A Simple Favor”) il regista statunitense Paul Feig, classe 1962, fa un cambio di passo nella propria carriera, mettendo da parte il genere della commedi irriverente per sposare il thriller psicologico. In passato si è fatto conoscere per “Le amiche della sposa” (2011), “Corpi da reato” (2013), “Spy” (2015) e “Ghostbusters” (2016). Ora, prendendo le mosse dal romanzo di Darcey Bell, Fieg mette a punto un racconto di tensione fatto di depistaggi ed situazioni enigmatiche: Stephanie ed Emily sono due amiche dall’apparente vita ordinaria. Un giorno Emily chiede all’amica di andare a prendere il figlio a scuola, dopo di che la donna scompare e la vicenda si tinge di giallo. Stephanie non si dà pace e cerca di fare il possibile per avere informazioni sulla donna. Storia dalle premesse magnetiche ma dallo sviluppo narrativo fin troppo ingarbugliato; nel film infatti la strategia della tensione si confonde con l’esasperazione. Molto buono il lavoro delle due interpreti, Anna Kendrick e Blake Lively, ma da sole non riescono a sorreggere l’impalcatura del film. Dal punto di vista pastorale, il film è valutare come complesso e problematico, segnato da futilità.
“Il testimone invisibile”
Il titolo spagnolo cui si ispira è “Contratiempo” di Oriol Paulo. Stiamo parlando del noir italiano “Il testimone invisibile” di Stefano Mordini, che cura anche la sceneggiatura insieme a Massimiliano Catoni. Mordini, classe 1968, è un regista che ha privilegiato sempre racconti asciutti – “Provincia meccanica” (2005), “Acciaio” (2012) e “Pericle il nero” (2016) – e con “Il testimone invisibile” disegna una vicenda tanto semplice quanto enigmatica, ambientata nei paesaggi gelidi del Trentino. La storia: un ricco imprenditore, Adriano Doria, vede in segreto dalla moglie un’altra donna, Laura; una notte Laura viene trovata morta in albergo e accanto a lei c’è solo Adriano, principale indiziato del delitto. L’uomo viene subito affiancato da una decisa penalista che cerca di arginare le accuse e scavare nelle zone d’ombra dell’uomo. Un film a scatole cinesi, amalgamato con una tensione crescente e persistente; scorre bene, in maniera avvincente, sorretto da interpreti in parte tra cui Riccardo Scamarcio, Miriam Leone e Fabrizio Bentivoglio. Il taglio del film è chiaramente problematico.
“Macchine mortali”
Se sono piaciute le saghe “Hunger Games” e “Divergent”, certamente potrà funzionare il progetto di “Macchine mortali”, voluto da Peter Jackson – sue sono le trilogie “Il Signore degli Anelli” (2001-2003) e “Lo Hobbit” (2012-2014) così come “King Kong” (2005) e “Amabili resti” (2009) – che ne cura la produzione e la sceneggiatura; il film è diretto però da Christian Rivers, già Premio Oscar per gli effetti speciali nel 2006. Ispirandosi al romanzo distopico di Philip Reeve, la vicenda si svolge in una Londra apocalittica, che ha perso la sua fisionomia e sopravvive nella modalità città-macchina. Protagonisti sono due giovani ai margini della civiltà, Tom e Hester, su cui si abbattono le angherie del dispotico Thaddeus (Hugo Weaving). Film di genere, che punta a conquistare lo zoccolo duro di giovani (e adulti) appassionati di fantasy.
“Amici come prima”
Uscirà dal 19 dicembre “Amici come prima”, che segna il riformarsi della coppia comica Massimo Boldi e Christian De Sica, dopo 13 anni di progetti separati. I due popolari interpreti hanno iniziato a lavorare insieme nei film di Natale, conosciuti come “cinepanettoni”, con “Vacanze di Natale” del 1983 di Carlo Vanzina. Ora la coppia torna a condividere la risata con un progetto che vede alla regia lo stesso De Sica. Il film ha come schema narrativo il travestimento, l’equivoco e una mitragliata di gag, più o meno riuscite: buone le intenzioni, ma il risultato è a corrente alternata. Dal punto di vista pastorale, il film è consigliabile, brillante, segnato da futilità.
Articolo originale pubblicato su Agenzia Sir
Allegati