Criteri di valutazione pastorale dei film
Approvati dalla Presidenza della CEI in data 21 gennaio 2008
PREMESSA
Il cinema sta vivendo anni di grandi cambiamenti. Il ruolo della tecnologia sta modificando e ampliando sia l’offerta che la fruizione cinematografica. La sala, il cuore pulsante e affettivo della filiera del cinema, si vede contendere spettatori oltre che dalla visione domestica, tra dvd e pay tv, anche da internet (attraverso il download, cioè lo scaricamento di film dalla rete, sia legalmente sia, purtroppo, illegalmente), dalla videotelefonia e dall’iPod. È una serie di nuove possibilità che attraggono il consumatore e l’appassionato. Al cinema sono così offerti nuovi canali di accesso per raggiungere il potenziale spettatore.
Di fronte a tale mutato scenario, è necessario ricordare che i criteri per la valutazione dei film, utilizzati dalla Commissione Nazionale, furono approvati dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana il 30 marzo 1984: sono ormai trascorsi quasi venticinque anni e da tempo si sente la necessità di ritoccare tali parametri, tenendo presente che il lavoro della Commissione costituisce oggi un importante e autorevole servizio alle famiglie che, meno interessate alla fruizione cinematografica in sala, necessitano un orientamento nell’abbondante offerta di palinsesti cinematografici gratuiti o a pagamento. Inoltre, dopo la ripresa associativa dell’ACEC (Associazione cattolica esercenti cinema) e la riapertura di molte “sale della comunità” si rende necessario un adeguato accompagnamento dei responsabili della programmazione per un sempre migliore servizio culturale sul territorio e alla comunità cristiana.
VALUTAZIONE
Si tratta di un giudizio morale ai fini pastorali (cfr. Regolamento della CNVF), ufficiale e motivato, rivolto a tutti gli spettatori, al fine di orientarsi nella vasta produzione e di essere aiutati a costruirsi un giudizio critico, e ai responsabili delle sale della comunità o comunque dipendenti dall’autorità ecclesiastica, che sono tenute a programmare i film “secondo le indicazioni dell’autorità ecclesiale o religiosa competente in campo nazionale” (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 28, art.2, comma 10).
CLASSIFICAZIONE
La classificazione, che può essere correttamente compresa unitamente alla valutazione, è un’espressione sintetica del giudizio formulata attraverso due parole:
– la prima parola esprime la valutazione globale del film;
– la seconda parola indica la facilità o difficoltà di lettura del film, oppure specifica la motivazione della valutazione globale.
Elementi della scheda di valutazione
– il genere del film, come approccio fondamentale per comprenderlo nella sua “carta d’identità”;
– il destinatario, ovvero il segmento di pubblico cui il film può essere destinato;
– la valutazione pastorale, comprendente un testo che ne sviluppa le motivazioni e l’analisi.
Generi individuati
– animazione
– avventuroso
– azione
– biografico
– commedia
– documentario
– drammatico
– fantascientifico
– fantastico
– fiabesco
– grottesco
– horror
– metafora
– musicale
– poliziesco
– religioso
– satirico
– storico
– thriller
– western
Fasce dei destinatari
– giovani
– adolescenti
– ragazzi
– bambini
– famiglie
Valutazioni pastorali
Valutazione globale (prima parola)
Raccomandabile: film positivo o comunque privo di elementi negativi, di elevato valore formale, ricco di contenuti etico-culturali.
Consigliabile: film sostanzialmente positivo, perciò destinato alla programmazione ordinaria.
Complesso: film che non può essere accettato globalmente per la presenza di alcuni aspetti fortemente problematici dal punto di vista morale.
Futile: film privo di autentici contenuti etico-culturali e/o di valori formali, trattati comunque con superficialità.
Sconsigliato – Non utilizzabile: film non proponibile per la mancanza di contenuti etico-culturali e per un modo narrativo immorale o licenzioso.
Specificazione (seconda parola)
Semplice: film di facile e immediata comprensione.
Superficiale/Superficialità: film che affronta con leggerezza o banalità situazioni o temi d’importanza.
Velleitario: film che presume grandi temi o propositi, ma realizzati in modo carente come contenuto e stile.
Poetico: film di spessore poetico-lirico, che analizza con verità i sentimenti e le situazioni umane.
Brillante: film vivace, dai modi divertenti e dallo stile scorrevole.
Problematico: film che affronta in profondità temi di rilievo, di forte impatto morale.
Volgarità: filmpesante nelle espressioni verbali e nei costumi con effetti negativi sullo spettatore.
Violento: film in cui la violenza viene ripetutamente proposta quando non esaltata.
Realistico: film che propone una lettura della vita ispirata direttamente alla realtà.
Grossolano/Grossolanità: film dal linguaggio e dalle situazioni grevi, talora un modo gratuito.
Scabroso/Scabrosità: film in cui le espressioni verbali e comportamentali esigono riserve morali.
Negativo: film dai contenuti etico-morali in forte contrasto con la dignità umana e/o pervertitori della coscienza cristiana.
NORME DISCIPLINARI PER LE SALE DELLA COMUNITÀ O COMUNQUE DIPENDENTI DALL’AUTORITÀ ECCLESIASTICA
Attività ordinaria della sala
Per attività ordinaria della Sala si intende la programmazione aperta al pubblico e, di norma, senza materiale critico adeguato (scheda, presentazione, dibattito).
I film classificati Sconsigliato – Non utilizzabile sono sempre esclusi da tale programmazione.
La programmazione dei film classificati Complesso è condizionata al giudizio responsabile del titolare della sala e alla predisposizione di un adeguato supporto critico per gli spettatori (scheda, presentazione, dibattito), tenendo conto dell’età e dei destinatari del film.
Attività culturale nella Sala
Per attività culturale nella Sala si intendono tutte le attività di non ordinaria programmazione direttamente gestite dalla Sala o dai circoli di cultura cinematografica con un preciso profilo culturale e di studio (cineforum).
I film classificati Sconsigliato – Non utilizzabile, ma di rilevante spessore culturale, possono essere programmati in specifiche circostanze di studio e di ricerca sotto la responsabilità del titolare della sala e a condizione che la proiezione sia riservata esclusivamente a un numero non indiscriminato di persone (soci dei circoli di cultura cinematografica o gruppi ristretti di lavoro).
I film classificati Complesso possono essere utilizzati a giudizio del responsabile della Sala tenendo conto anche in maniera prudente dell’età e della maturità dei partecipanti.