“Le otto montagne” è il film dell’anno. È l’Accademia del cinema italiano a riconoscerlo, assegnandogli il David di Donatello come miglior film. Dopo il premio della giuria al 75º Festival di Cannes (2022) e un solido successo al botteghino nazionale – ora il film sta registrando ottimi consensi anche negli Stati Uniti –, l’opera tratta dal romanzo Premio Strega di Paolo Cognetti si è imposta sugli altri candidati. Emozionati i registi Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, che hanno sottolineato il valore della coproduzione italo-belga, un’idea di cinema comunitario; raggianti anche i due interpreti principali Alessandro Borghi e Luca Marinelli. “Le otto montagne” è prodotto da Wildside società del gruppo Fremantle, insieme a Pyramide Productions e Vision Distribution, con la partecipazione di Canal+, Ciné+ e Sky. Nel corso della cerimonia di premiazione condotta in diretta su Rai Uno da Carlo Conti e Matilde Gioli, il film “Le otto montagne” si è aggiudicato anche la miglior sceneggiatura non originale, firmata sempre da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, la fotografia di Ruben Impens e il suono di Alessandro Palmerini.
A dominare la 68ª edizione dei premi dell’Accademia del cinema italiano è stato anche Marco Bellocchio con il suo “Esterno Notte”, serrato e coinvolgente racconto del rapimento di Aldo Moro. L’opera di Bellocchio ha vinto i David per la miglior regia, l’attore protagonista Fabrizio Gifuni, il trucco di Enrico Iacoponi e il montaggio di Francesca Calvelli in collaborazione con Claudio Misantoni. Visibilmente emozionato, Gifuni ha speso parole di elogio verso Marco Bellocchio, “un regista immenso”, “cui il cinema italiano deve essere grato”; l’attore ha ricordato anche i tanti autori conosciuti in carriera come Giuseppe Bertolucci, Antonio Capuano e Claudio Caligari, maestri di un cinema segnato da uno sguardo libero, profondamente indipendente.
Come miglior attrice protagonista si impone – superando le favorite Margherita Buy e Penélope Cruz – Barbara Ronchi per “Settembre” di Giulia Louise Steigerwalt, che ha ottenuto il David di Donatello come miglior regista esordiente.
Altro grande protagonista dei David di Donatello è Roberto Andò con il suo film rivelazione “La stranezza”, ottenendo i riconoscimenti per la sceneggiatura originale, la scenografia di Giada Calabria e i costumi di Maria Rita Barbera. Il film ha trionfato anche nella categoria miglior produttore, premio andato a Angelo Barbagallo (Bibi Film), Attilio De Razza (Tramp Limited), in collaborazione con Medusa Film e Rai Cinema.
Gli attori non protagonisti sono Emanuela Fanelli per “Siccità” di Paolo Virzì – titolo che ottiene anche il riconoscimento per gli effetti visivi di Marco Geracitano – e Francesco Di Leva per “Nostalgia” di Mario Martone. La miglior canzone originale è “Proiettili (Ti mangio il cuore)” di Elodie, mentre il miglior compositore è Stefano Bollani per “Il pataffio”. Infine, il David Giovani è andato a “L’ombra di Caravaggio” di Michele Placido, opera che ha conquistato anche il riconoscimento per la miglior acconciatura di Desiree Corridoni. Infine, il David internazionale è andato a “The Fabelmans” di Steven Spielberg (01 Distribution).
Nel corso della serata tre riconoscimenti di peso: il David alla carriera alla produttrice Marina Cicogna (tra i suoi successi “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri, Oscar miglior film straniero nel 1971), e i David speciali a Isabella Rossellini ed Enrico Vanzina. Quest’ultimo, con una composta emozione, ha richiamato il lavoro del padre Steno, che insieme a Mario Monicelli “ha riportato il buonumore nell’Italia del dopoguerra”, e il sodalizio con il fratello Carlo Vanzina, scomparso nel 2018. Cnvf-AgenSIR.
Crediti immagine: Luca Marinelli Alessandro Borghi – Miglior Film Le otto montagne_ Credits Luca Dammicco Courtesy of Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello