Dentro la Tv: “DOC”, la Codogno che si rialza. Su Rai Uno la serie con Luca Argentero

martedì 7 Aprile 2020
Un articolo di: Sergio Perugini

Passaggio di testimone. Don Matteo fa “miracoli”! Non quelli veri, ma televisivi sì. Era il dicembre 2011 quando si chiudeva l’ottava stagione della serie con Terence Hill in abiti talari e nell’ultima sequenza Don Matteo in bicicletta incontrava suor Angela, pronta ad aprire il suo convitto. Un passaggio di testimone, l’incipit di “Che Dio ci aiuti”. Boom di ascolti. Ora don Matteo ci riprova e benedice un’altra serie, “Doc. Nelle tue mani”, partita giovedì 26 marzo – sempre di giovedì, il giorno di don Matteo e di suor Angela – e subito gli ascolti si sono impennati, con 7milioni di spettatori e +26% di share. La serie “Doc” (4 puntate) prodotta dalla Lux Vide con Rai Fiction, attinge a piene mani dalla realtà. Porta, infatti, sullo schermo la storia vera di Pierdante Piccioni, ex primario di Pronto soccorso di Codogno. Sì, proprio quella Codogno oggi nell’occhio del ciclone per il Coronavirus. Piccioni, a causa di un incidente nel 2013, ha perso la memoria, gli ultimi 12 anni della sua vita; ha dovuto pertanto ricominciare da capo, da medico e da padre di famiglia. Ha ripreso a vivere e oggi la sua storia è un messaggio di riscatto.

Buco nero. “Doc” racconta la vicenda di Andrea Fanti (Luca Argentero), spietato e brillante primario d’ospedale. Non sbaglia un colpo, è un’eccellenza nel campo medico, ma la sua vita relazionale fa acqua da tutte le parti. Un giorno, il familiare di un paziente morto lo aggredisce per disperazione e gli spara alla testa. Andrea si salva miracolosamente; vivo, ma con parte della sua memoria mancante. Da dove ripartire, se non dalla corsia di un ospedale…

Pros&Cons. “Fare il medico, per me, significa ascoltare le persone, parlare con loro e prendermi cura di loro. E il valore aggiunto sarà l’essere stato davvero dall’altra parte della barricata, l’aver vissuto da paziente e da disabile”. Così scrive nel libro “Meno dodici” Piccioni raccontando la sua malattia, il suo percorso di riconquista della vita. Un tempismo perfetto, quello di Rai Uno, la scelta di programmare in questo momento “Doc. Nelle tue mani”. Luca Argentero è il frontman di questa serie diretta da Jan Maria Michelini e Ciro Visco, alternando una recitazione ora asciutta ora di grande intensità, scandagliando emozioni e sfumature dell’animo fuori binario. Il racconto – curato da Francesco Arlanch e Viola Rispoli – si muove bene, fluido e appassionante, intrecciando con pathos e umorismo vita d’ospedale e familiare. È un percorso di ritorno alla vita, alla vita vera, quella fatta di relazioni autentiche e di prossimità. Un prodotto televisivo giusto, corroborante, in una stagione di smarrimento come la nostra. E regala un sorriso, poi, il sapere cosa hanno detto i veri colleghi del dottor Piccioni una volta tornato in corsia, rigenerato e riconciliato: “Dottore, se avessimo saputo che lei veniva fuori così, gliela davamo noi molto prima una botta in testa…”.

Articolo disponibile anche su Agenzia Sir


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