In principio un best-seller. Pubblicato in Italia nel 2013, il romanzo “La verità sul caso Harry Quebert” dello scrittore svizzero Joël Dicker è diventato subito un caso editoriale. Tradotto in oltre trenta lingue e insignito di svariati riconoscimenti tra cui il premio Goncourt, il romanzo ha subito solleticato l’interesse tra cinema e televisione. Il progetto è decollato come serie Tv grazie a una produzione statunitense, con la regia del veterano Jean-Jacques Annaud (“Il nome della rosa”, 1986; “Sette anni in Tibet”, 1997); nel ruolo di protagonista è stato scelto Patrick Dempsey, star di “Grey’s Anatomy”. La serie è stata proposta in anteprima nazionale su Sky e NowTv, mentre da inizio settembre è in programmazione in chiaro su Canale 5.
La travagliata vita dello scrittore. Com’è possibile che uno svizzero conosca e racconti così bene la vita della periferia statunitense? Ci si chiede questo leggendo il noir di Joël Dicker. La storia, fedelmente adatta nella serie Tv, racconta di una cittadina di provincia nel Maine dove risiede il celebre scrittore Harry Quebert (Dempsey). La sua esistenza tranquilla precipita nel caos quando nel suo giardino viene ritrovato il corpo dell’adolescente Nola Kellergan (Kristine Froseth), scomparsa nel 1975. Accusato subito di omicidio, Harry chiede aiuto al suo pupillo, il giovane romanziere Marcus Goldman (Ben Schnetzer). La narrazione si trasforma in un concitato poliziesco, un viaggio alla ricerca della verità tra l’oggi e il 1975, con depistaggi, bugie e sensi di colpa mai sopiti.
Pros&Cons. La cosa che colpisce di più è la suggestiva ambientazione statunitense, tra “diners” e paesaggi naturali con i vibranti colori autunnali, nonché la regia capace di Jean-Jacques Annaud, che permette allo spettatore di calarsi nello scenario americano ben delineato dal romanzo. Anzi, si potrebbe dire che il libro di Dicker sia stato scritto in maniera tale da essere facilmente adattabile, chiaro e limpido come una sceneggiatura. I personaggi della serie funzionano, rispettando la complessità dei protagonisti del libro: oltre ai validi Patrick Dempsey e Ben Schnetzer, è da sottolineare la bravura della giovane Kristine Froseth, capace di dare al personaggio di Nola tanto luminosità e candore, quanto fragilità e delirio. Il prodotto nell’insieme è buono, ben scritto e diretto. La visione in chiave “binge-watching” su NowTv favorisce trasporto e gradimento, facendo leva sulle dinamiche del giallo enigmatico; la messa in onda con due episodi settimanali non aiuta invece la Tv lineare, su Canale 5, infatti gli ascolti non decollano, bloccati al 12-13%. Un po’ poco per il mese di settembre.
Articolo disponibile anche su Agenzia Sir
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