Dentro la Tv: la serie Hbo “The Last of Us”, firmata Craig Mazin con Pedro Pascal
lunedì 23 Gennaio 2023
Un articolo di:
Sergio Perugini
Sguardi distopici. Nei primi anni del nuovo millennio sono aumentati i racconti distopici, film e serie Tv che hanno messo a tema il deragliamento della società umana. Un domani fosco sembra farsi sempre più prossimo, presente. Tra i titoli: le saghe cinematografiche “Hunger Games” (2012-15) e “Divergent” (2014-16) come pure le serie “Tribes of Europa” (2021, Netflix) e “Anna” (2021, Sky). Proprio quest’ultima, “Anna”, presenta non pochi punti di contatto con la nuova serie evento di Hbo “The Last of Us”: oltre allo scenario da catastrofe diffusa, dove gli esseri umani sono pochi e combattono tra loro per la salvezza, ricorre un volatile virus letale, una pestilenza feroce come il Covid. Se “Anna” nasce dal genio creativo di Niccolò Ammaniti, da un romanzo-fiaba nera del 2015, “The Last of Us” prende invece le mosse da un noto videogame del 2013 sviluppato da Naughty Dog e Sony. “The Last of Us” ha fatto il suo esordio il 16 gennaio su Sky e la piattaforma Now.
Paure pandemiche. Stati Uniti, nel nuovo Millennio un virus aggressivo nato da una specie di funghi ha stroncato buona parte dell’umanità. Tempo dopo le città si sono trasformate in roccaforti blindate, che si difendono da umani trasformati in mostri. Joel (Pedro Pascal) è un imprenditore edile cinquantenne che ha perso la figlia nella prima ondata pandemica; ormai disilluso e solitario, accetta l’incarico di scortare una ragazzina “speciale” in un viaggio lungo il Paese: è Ellie (Bella Ramsey), una quattordicenne immune all’infezione. Lei potrebbe essere la speranza per un vaccino…
Pros&Cons. Molti generi e topos nell’ossatura di “The Last of Us”: dal viaggio avventuroso al survival movie, tra condizioni ambientali e umane estreme; ancora, la linea thriller-horror legata a una caccia all’uomo e in presenza di creature simili a zombi. Alla base c’è un grande interesse per l’adattamento di un videogioco molto conosciuto, al punto da spingere lo sviluppatore Naughty Dog a entrare nella cordata produttiva. La garanzia, poi, di Craig Mazin – autore dell’acclamata miniserie “Chernobyl” (2019) – come capofila del progetto “The Last of Us” ha destato non poche attese sulla sua qualità. Il coinvolgimento, infine, di due star del “Trono di Spade”, Pedro Pascal (noto anche per “Narcos”, “The Mandalorian”) e Bella Ramsey (“His Dark Materials”), ha alzato la posta dell’operazione. A giudicare dall’episodio ingresso di “The Last of Us” (77 minuti), l’adattamento risulta decisamente potente e coinvolgente, con una messa in scena-ricostruzione apocalittica accurata, sorretta da una regia vigorosa e una fotografia accattivante. Lo sfondo tematico è non poco doloroso e disperante, puntellato da scariche di adrenalina legate alla presenza di mostri alla “Stranger Things” e forze militari che tallonano i due protagonisti. Per il resto si tratta di una corsa affannata per la sopravvivenza edificata sullo spirito di alleanza e mutuo soccorso, su un legame di amicizia che sembra sconfinare nel rapporto padre-figlia. Una serie da tenere d’occhio, indicata per un pubblico adulto per temi e immagini in campo. Complessa, problematica, per dibattiti.