Il Papa del “Tu”. Sorprende non poco, e felicemente, sentire don Marco Pozza, cappellano del carcere “Due Palazzi” di Padova, rivolgersi con il “Tu” a papa Francesco. Non è un gesto da bollare come l’audacia o la schiettezza di un sacerdote di strada, bensì è l’ennesimo tratto di prossimità di un Pontefice che infrange i rigidi steccati dell’“idolatria” del papato, ricordando a tutti che il Papa è anzitutto un pastore. Un pastore di una Chiesa in uscita. È quanto ci ha fatto capire sin da subito Francesco, dal marzo del 2013. E ce lo ha ricordato ancora una volta nel programma Tv “Vizi e Virtù. Conversazione con Francesco” in onda sul canale Nove dal 20 marzo (tre prime serate), un ciclo di 7 episodi in cui si affrontano guardando all’oggi i 7 vizi e virtù. Oltre ad andare su Nove, il ciclo di puntate sarà disponibile su Discovery+ e su VatiVision. La produzione è realizzata da Officina della Comunicazione, casa bergamasca che da oltre un decennio produce film e documentari dedicati al mondo dell’arte, della storia e della fede. Firma la regia, al suo esordio dietro alla macchina da presa, Mons. Dario E. Viganò.
Sul tracciato di Giotto. Filo rosso narrativo è Giotto, è la Cappella degli Scrovegni di Padova, dove l’artista ha declinato i sette episodi su vizi e virtù. Ogni puntata si apre e si chiude anzitutto con un confronto, un dialogo alla pari, tra papa Francesco e don Pozza. Poi la narrazione si sposta sulle storie di oggi, vite comuni segnate da sofferenze, ma anche accese da resilienza. Nel racconto si mettono poi in gioco, senza fronzoli e con generosità, anche volti noti come Carlo Verdone, Mara Venier, J-Ax, Sinisa Mihajlovic, Silvia Avallone ed Elisa Di Francisca.
Pros&Cons. Non è la prima volta che don Marco Pozza è protagonista insieme a papa Francesco di riflessioni sulla fede, sulla vita odierna. Su Tv2000 sono andati in onda con successo “Padre nostro” e “Ave Maria” (disponibili anche su VatiVision). Si muove apparentemente su questo binario anche “Vizi e Virtù”. A ben vedere, però, il racconto compie un ulteriore passo avanti, narrativo-stilistico, aprendosi maggiormente al bisogno di prossimità. Un bisogno che si coglie soprattutto dal modo con cui il Papa si mette in gioco, proteso sempre più all’incontro con la comunità tutta. Un pontefice che non vuole essere di palazzo, bensì di piazza, tra la gente. Ecco perché ha deciso di tornare a parlare nuovamente in Tv con don Pozza, un prete di frontiera, abituato a vivere le storie di un’umanità quotidiana, soprattutto degli ultimi. Attenzione, “Vizi e Virtù” non è un racconto disperante o mieloso. Al contrario, le storie proposte sono sì dense di fratture, di tormenti, ma non manca mai il sorriso e la voglia di andare avanti (luminosa, emozionante, ad esempio, la testimonianza dei genitori del piccolo Sirio, bambino di sette anni con disabilità). Sono racconti veri che virano verso orizzonti di fede e di ritrovata fiducia. Convince infine la regia di Dario E. Viganò, che imprime alle inquadrature, grazie anche a una fotografia ricercata, il suo impegno trentennale, il suo amore, per il cinema.
Articolo disponibile anche sul portale Agenzia SIR