Medical Drama. È uno dei generi più fortunati, insieme a crime e polizieschi. Tra i pilastri made in Hollywood sono da ricordare “E.R. Medici in prima linea” (1994-2009) firmata Michael Crichton, “Dr. House” (2004-12) ideata da David Shore e “Grey’s Anatomy” (2005-) della geniale Shonda Rhimes, serie all’attivo con la 20a stagione in produzione. In Italia ne sono state realizzate diverse: tra le prime “Pronto soccorso” (1990) e “Amico mio” (1993), le più recenti “Braccialetti rossi” (2014-16), “Cuori” (2021-) e “Lea” (2022-). E poi è arrivato “DOC. Nelle tue mani”, serie targata Lux Vide che ha lasciato un segno per la caratterizzazione italiana e al contempo la vocazione internazionale nelle modalità di racconto. Dalla prima stagione nel 2020 gli ascolti sono stati solidi. “DOC” è entrata subito nel cuore della gente, diventando uno dei titoli di punta della Rai. L’eco della serie ha convinto Sony e Fox a mettere in cantiere un remake a stelle e strisce. Dall’11 gennaio su Rai Uno è sbarcata la terza stagione, con otto prime serate.
Ricordi. Andrea Fanti è tornato primario del suo reparto. Accanto a lui la sodale Giulia Giordano, che però sogna maggiore autonomia e un ruolo da primario. Doc vede riaffiorare i ricordi rimossi e questo lo mette in agitazione: è a un passo dalla verità su molti aspetti della sua vita. In apprensione c’è anche la sua ex moglie Agnese, che teme vengano a galla anche alcuni fatti tenuti nascosti. In corsia è tornato anche Riccardo Bonvegna, dopo un bruciante lutto, chiamato a coordinare gli specializzandi.
Pros&Cons. Alla regia della terza stagione di “DOC. Nelle tue mani” c’è sempre Jan Maria Michelini, affiancato ora da Nicola Abbatangelo e Matteo Oleotto; il copione è firmato da Francesco Arlanch e Viola Rispoli. Protagonisti, oltre al trascinante Luca Argentero, sono ancora una volta Matilde Gioli, Sara Lazzaro, Pierpaolo Spollon e Marco Rossetti; tra le new entry Giacomo Giorgio, Laura Cravedi ed Elisa Wong. Questa nuova stagione di “DOC” è decollata come da previsione in maniera spedita, con oltre 5milioni di spettatori e il 27% di share. Un racconto che aggancia con facilità per la dosata combinazione di casi medici e vita ospedaliera, come pure storie personali, drammi familiari e sentimentali, compresi lampi da commedia. “DOC” rientra sì nella categoria medical drama ma con una sostanziale vocazione “feel-good movie”: ossia realismo – si veda la seconda stagione, l’ottimo racconto della guerra al Covid-19 – ma anche l’accentuazione di una linea etico-valoriale, il tratteggiare la professione medica in maniera esemplare. Medici in corsia con il cuore. Dai nuovi episodi di “DOC” emerge tutto questo, e il racconto gira agile, denso e coinvolgente. Punto debole, per ora, è l’eccessiva stasi nel profilo del personaggio, ancora troppo bloccato tra passato e presente. Gli autori hanno promesso chiarezza, e noi la aspettiamo, altrimenti si smarrirebbe la carica di originalità e innovazione del racconto a favore di un “usato sicuro”. Serie consigliabile, problematica, per dibattiti.