Peplum. È uno dei generi di riferimento del cinema hollywoodiano o europeo nell’ambito del filone storico. Nel nuovo millennio un deciso rilancio del genere è avvenuto dopo il successo del “Gladiatore” (2000) di Ridley Scott con Russell Crowe e Joaquin Phoenix, vincitore di cinque Oscar tra cui miglior film. A seguire, infatti, sono arrivate le serie Tv “Roma” (2005-07, 2 stagioni) targata BBC e HBO così come “Spartacus” (2010-13, 3 stagioni) del gruppo Starz Media. A dare però un’ulteriore spinta narrativa in tale direzione è stato “Il Trono di Spade” (2011-19, 8 stagioni), non per il richiamo storico – lì si tratta di un fantasy di matrice medievale – ma per lo stile di racconto della lotta per il potere così incisivo e senza filtri. Nel 2021, da metà maggio, su Sky Atlantic e sulla piattaforma NOW troviamo la serie “Domina” (8 episodi), una produzione Regno Unito-Italia che racconta l’Impero romano attraverso lo sguardo di una donna, Livia Drusilla, moglie dell’imperatore Augusto. Un racconto che esplora le ascisse e ordinate del tempo aprendo però a inedite prospettive di osservazioni, più contemporanee. Protagonista assoluta è Kasia Smutniak, accanto a lei anche Isabella Rossellini.
Le sfide di Livia. Appartenente a una delle famiglie patrizie del tempo Livia Drusilla (Nadia Parkes/Smutniak), all’età di sedici anni viene data in nozze a Tiberio Claudio Nerone, in un momento di forte scontro a Roma dopo l’uccisione di Giulio Cesare. Alla morto del padre Marco Livio (Liam Cunningham), per Livia e il marito non rimane che la fuga. Tornata tempo dopo a Roma a cambiare corso alla sua esistenza è l’incontro con Gaio Giulio Cesare (Tom Glynn-Carney/Matthew McNulty), di cui diventa moglie e fidata consigliera politica…
Pros&Cons. A firmare “Domina” è Simon Burke, sceneggiatore della serie gialla “Fortitude” (2017) e del period drama “Persuasione” (2007). La serie “Domina” targata Sky Studios è stata girata a Roma, con set a Cinecittà. Particolarità di “Domani” è senza dubbio la scelta di raccontare la Storia, l’ascesa al potere dell’imperatore Augusto, attraverso lo sguardo e l’ingegno della moglie Livia Drusilla; un racconto che mette a tema la condizione della donna nel tempo, chiamata unicamente a essere strumento di accesso al potere (per il valore del cognome, della gens di origine) e a portare avanti la linea ereditaria. “Domina” ci vuole mostrare però una donna che è fuori dagli schemi, desiderosa di trovare spazio e soprattutto parola tanto nelle dinamiche familiari quanto nel complesso gioco della politica, nella gestione del potere. Tenendo la barra ferma su questo obiettivo, la serie blinda il racconto facendo ricorso a uno stile visivo molto diretto ed esplicito, non lesinando su scene di violenza o sesso. Nel complesso, al di là di qualche furbizia di troppo, “Domina” risulta interessante e intrigante, che non dispiacerà agli amanti del genere (senza aspettarsi troppi sussulti). La serie è indicata a un solo pubblico adulto.
Articolo disponibile anche su Agenzia SIR