Nella notte tra 20 e 21 settembre si è tenuta a Los Angeles la 72ª cerimonia degli Emmy Awards, i premi più importanti della televisione negli Stati Uniti e di fatto a livello globale. Condotta dal comico Jimmy Kimmel, la serata di premiazione è stata all’insegna delle restrizioni per la pandemia, come avvenuto per i nostri David di Donatello: uno studio vuoto con il conduttore, alcune incursioni comiche (come quella di Jennifer Aniston o Jason Bateman) e per il resto collegamenti video da casa con i vincitori.
A imporsi in questa edizione degli Emmy sono state soprattutto le serie targate HBO, che in totale vince 30 statuette. HBO ha trionfato con “Watchman”, “Succession” ed “Euphoria”. La prima, la miniserie “Watchman” (in Italia in onda su Sky-NowTv), che prende le mosse dai fumetti della DC Comics, conquista 11 premi tra cui miglior miniserie e miglior attrice Regina King nonché sceneggiatura di Damon Lindelof.
Una bella conferma viene dalla serie “Succession” (due stagione disponibili su Sky-NowTv) che conquista 7 riconoscimenti. Il racconto in chiave tragicomica delle lotta senza esclusione di colpi all’interno di una famiglia per il controllo dell’azienda nel settore media e telecomunicazioni, una lotta dai risvolti shakespeariani, conquista il titolo di miglior serie drammatica, regia, sceneggiatura come pure attore protagonista Jeremy Strong (nella serie è Kendall Roy).
Tra le sorprese della serata c’è la vittoria della giovanissima Zendaya, classe 1996, attrice protagonista della serie “Euphoria”, disturbante racconto su adolescenti persi tra droghe e insicurezze relazionali-sessuali. Zendaya, uscita dal mondo di Disney Channel e dagli ultimi “Spider-Man”, di fatto è la più giovane nella storia degli Emmy a ricevere la statuetta. A bene vedere, però, dispiace e non poco che sia stata snobbata la strabiliante performance di Olivia Colman nel ruolo della regina Elisabetta in “The Crown” (Netflix) come pure quella incisiva di Jennifer Aniston in “The Morning Show” (Apple Tv+, del cast vince Billy Crudup).
Dopo HBO a fare incetta di premi è il colosso delle streaming Netflix con 21 statuette, in particolare per la serie “Ozark” (attrice non protagonista Julia Garner) e “Unorthodox” (la regia di Maria Schrader). Segue poi Disney+ con 10 premi, principalmente per la serie “Mandalorian” (7 riconoscimenti).
A rompere gli schemi è la vittoria schiacciante della serie comica canadese (al momento inedita in Italia) “Schitt’s Creek” – in America su POP Tv e in Inghilterra su piattaforma Netflix – che conquista 9 premi, tra cui miglior serie comica e per gli attori del cast tra cui Eugene Levy (ideatore della serie e noto come attore per il ruolo di “American Pie”) e Catherine O’Hara (celebre per il film “Mamma, ho perso l’aereo”).
Articolo disponibile anche su Agenzia SIR