Orig.: Gran Bretagna (2002) - Sogg. e scenegg.: Neal Purvis & Robert Wade - Fotogr.(Scope/a colori): David Tattersal - Mus.: David Arnold - Montagg: Christian Wagner - Dur.: 135' - Produz.: Michael G.Wilson e Barbara Broccoli.
Interpreti e ruoli
Pierce Brosnan (James Bond), Halle Berry (Jinx), Toby Stephens (Gustav Graves), Rosamund Pike (Miranda Frost), Judi Dench ("M"), Rick Yune (Zao), Michael Madsen (Falco), Samantha Bond (Moneypenny), John Cleese ("Q"), Kenneth Tsang (generale Moon)
Soggetto
Nella Corea del Nord, un'operazione segreta guidata da James Bond-007 fallisce per colpa di un ignoto traditore. Il colonnello Moon viene ucciso e il suo luogotenente Zao ferito. Catturato e chiuso in isolamento, Bond dopo molti mesi viene liberato nell'ambito di uno scambio di prigionieri. Il capo della NSA americana Falco lo fa uscire e cede Zao, nel frattempo catturato nella Corea del Sud. Invitato a restare a riposo, Bond fugge dalla nave militare, ben deciso a ritrovare Zao e a smascherare quello che lo ha tradito. Le ricerche lo portano da Hong Kong a L'Avana, dove incontra la misteriosa Jinx e in un ospedale vede anche Zao, che però riesce a scappare. A Londra Bond conosce il ricco uomo d'affari Gustav Graves che lo invita in Islanda ad assistere ad una dimostrazione di Icarus, un satellite che consentirà di produrre raccolti in tutte le stagioni. Aiutato da Jonx, anche lei nei Servizi Segreti, Bond riesce a scoprire che Zao e Graves sono in realtà la stessa persona. I due allota tornano in Corea, prima al sud poi al nord, per la resa dei conti conclusiva. Succede che Zao/Graves uccide il padre, che lo minacciava ripetutamente; e poi Bond elimina Zao/Graves, scongiurando qualunque pericolo di minaccia per l'umanità. Ora Bond e Jinx possono restare soli.
Valutazione Pastorale
"La morte può attendere" é il ventesimo titolo dedicato a James Bond, agente 007, una delle serie più lunghe e di maggior successo nella storia del cinema, cominciata nel 1964 con "Agente 007 Licenza di uccidere". Si può certamente dire che tutto quel repertorio avventuroso/avveniristico di cui si circondava Bond/Connnery e che suscitava novità ed entusiasmo (fughe, inseguimenti, scontri mirabolanti, oggetti e automobili mai visti prima) oggi non è più proponibile: il ricorso reiterato agli effetti speciali fa abbassare la soglia della sorpresa. Per Bond quindi c'é sopratutto la necessità di rispettare la tradizione del personaggio, fatta di eleganza, fascino, coraggio, disprezzo del pericolo. Con tutto il contorno di ambienti, atmosfere, partners femminili (qui Halle Berry). Tutto resta nei binari previsti del pericolo per l'umanità da scongiurare con lieto fine. Lotta per giusti ideali, azioni sfrenate, qualche passaggio roboante, fracassone, eccessivo. Nell'insieme, dal punto di vista pastorale, si tratta di un film da valutare come accettabile, sia pure segnato da crudezze.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato nall'ottica di una proposta spettacolare ma senza particolari sussulti.