Orig.: Francia/Iran (2002) - Sogg. e scenegg.: Abbas Kiarostami - Fotogr.(Normale/a colori): Abbas Kiarostami - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Abbas Kiarostami - Dur.: 91' - Produz.: Marin Karmitz, Abbas Kiarostami.
Interpreti e ruoli
Mania Akbari (la mamma), Amin Maher (il figlio), Reza Yazdani, Roya Arabshahi, Mandana Sharbaf, Vahid Ghazi, Katayoun Taleidzadeh, Mandana Sharbaf, Amene Moradi.
Soggetto
Dieci sequenze dentro un'automobile nel traffico di Teheran, oggi. 10: Mania accompagna il figlio adolescente Amin in piscina. Lui é nervoso e intrattabile: rimprovera alla madre di aver divorziato dal padre e di essersi risposata con un altro uomo. Lei cerca di farlo ragionare ma tutto é inutile. 9: ora Mania é con la sorella Mandana la quale, di fronte al brutto carattere di Amin, consiglia a Mania di farlo stare per un po' con il padre. 8: Mania si ferma e dà un passaggio ad una anziana che si sta recando al santuario a pregare. Costei spiega a Mania la quotidianità della propria vita dedicata alla preghiera. 7: di notte per caso Mania ospita in macchina una prostituta. Dopo qualche incertezza, la ragazza comincia a parlare di se e del proprio lavoro. Parla molto, finché arrivata ad un incrocio scende. Arriva un cliente e la fa salire. 6: la mattina dopo, un'altra donna é accanto a Mania: torna dal santuario dove é andata a pregare per favorire il desiderio di sposarsi. Aggiunge che non era credente ma in quel luogo ha trovato serenità. 5: Amin, il figlio, ora vive con il padre. Mania va a prenderlo, ma lui non vuole saperne di stare con la mamma e dice che vuole essere accompagnato a casa della nonna. 4: é di nuovo sera. Mania é con un'amica in lacrime perché il fidanzato l'ha lasciata. Il pianto insistito infastidisce Mania che invita l'amica a non pensare più di tanto a lui. 3: al mattino, Amin sale di nuovo sulla macchina della madre. Ma ancora una volta i due litigano, e il ragazzino scende. 2: Mania ritrova la donna che tornava dal santuario (6). Il fidanzato l'ha lasciata, lei prova molto dolore ma non é si lascia andare del tutto. Intanto si é tagliata i capelli. 1: Mania va a riprendere il figlio. Amin ribadisce che vuole andare a casa della nonna.
Valutazione Pastorale
Dice Abbas Kiarostami, capofila del cinema iraniano: " '10' rappresenta nell'Iran di oggi la donna, da sempre baricentro dei miei lavori, ma anche un passo avanti nella neutralizzazione dell'ego e dell'occhio del regista. Mi interessa sempre più trasformare le storie che riprendo in un fluire documentaristico della vita che ci circonda e che osserviamo e che genera in noi reazioni...La telecamera digitale tutti noi registi impegnati in questa ricerca stilistica e contenutistica perché essa ci libera da ogni condizionamento, potenziando la creatività, la libertà espressiva". Fluire documentaristico, é qui il punto centrale: la finzione e il vero si scambiano i ruoli e si confondono, la propensione ad una estrema semplicità narrativa (tutto dentro una macchina, o quasi) diventa invece raffinatezza espressiva, ricerca linguistica non sempre recepibile da subito ma inevitabile dovendo 'girare' in un contesto politico-sociale che ha poi rifiutato la circolazione del film stesso. Tanti temi interessanti dunque, tutti collocabili lungo l'asse del confronto/scontro tra antico e moderno: la donna (in tante situazioni: madre, moglie, divorziata, in attesa di sposarsi, abbandonata, prostituta, dedita alla preghiera), la petulanza del figlio adolescente, la presenza/assenza della religione, il ruolo del padre, la città caotica e spersonalizzata. Nel giusto cammino verso l'autonomia, la donna rischia di assomigliare all'uomo. Nella confusione i valori vanno in crisi e le suggestioni dell' Occidente rischiano di creare più solitudine che emancipazione. Argomenti importanti e attuali. Kiarostami non offre soluzioni, il tono qua e là é un po' amaro, malinconico, n ma l'aspirazione di fondo è quella del miglioramento di se stessi, del luogo in cui si vive, della convivenza tra religione e laicismo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, problematico e adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e proposto in occasioni mirate per avviare riflessioni sui molti argomenti sopra indicati.