13 A TAVOLA

Valutazione
Accettabile, brillante
Tematica
Cinema nel cinema, Famiglia, Giovani
Genere
Commedia
Regia
Enrico Oldoini
Durata
96'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Warner Bros Italia
Musiche
Stefano Acqua
Montaggio
Sandro Grossi

Orig.: Italia (2004) - Sogg. e scenegg.: Enrico Oldoini - Fotogr.(Panoramica/a colori): Sandro Grossi - Mus.: Stefano Acqua - Montagg.: Sandro Grossi - Dur.: 96' - Produz.: Enrico Molé.

Interpreti e ruoli

Giancarlo Giannini (Giulio), Nicolas Vaporidis ( oggi), Silvia De Santis (Giulio a 18 anni), Kasia Smutniak (Daria), Paolo Bonacelli (Anna), Gianna Giachetti (nonno Giulio), Luca Angeletti (nonna Ester), Niccolò Enriquez (Roberto), Angela Finocchiaro (Pietro), Maria Amelia Monti (Piera), Alessandro Benvenuti (Matilde), (Antonio)

Soggetto

Giulio torna dopo alcuni anni nella villa di famiglia in Toscana: di lì a poco alla presenza del notaio l'edificio verrà venduto. Nel giardino la figlia Daria scopre la lapide abbandonata del nonno. Davanti a quella tomba Giulio va con la memoria ad anni lontani, quando la villa era frequentata e, specialmente d'estate, si riempiva di grande vivacità. Ecco allora Giulio diciottenne con i genitori, mamma Piera e papà Antonio, militare. Poi ci sono i fratelli, la zia Matilde, un cugino, il nonno e la nonna. Ma soprattutto, quell'anno arriva Anna, figlia di un'amica della mamma. Giulio è attratto e intimidito da lei, ma un po' tutti ne sono conquistati. Tra scherzi, scommesse, equivoci, arrabbiature, e altri incidenti, trascorre quasi tutta l'estate prima che Giulio trovi il coraggio per restare solo con Anna e arrivare alla sua 'prima volta'. Ecco di nuovo Giulio oggi. Rimessosi da un incidente, in seguito al quale l'incontro con il notaio non avvenuto, Giulio decide di non vendere più la villa.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una commedia costruita con garbo sul tema del ricordo degli anni giovanili. Se il clima anni Cinquanta induce a fare ricorso a qualche stereotipo narrativo e visivo, resta vivace la dinamica che si muove in quel microcosmo ambientale: genitori e figli si confrontano anche aspramente ma la famiglia resta il luogo dove si dipanano esperienze positive di affetti e dove i conflitti arrivano a soluzione. Certo l'impianto generale resta esile e leggero, non manca qualche pesantezza verbale gratuita, ma l'occhio nostalgico del regista si posa con gentilezza sulle ingenuità e sui piccoli/grandi problemi esistenziali del Giulio diciottenne. E qualcuno può anche riconoscersi in lui. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme brillante.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto come esempio di film italiano sul tema della memoria e della nostalgia.

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