Orig.: Stati Uniti (2016) - Sogg. e scenegg.: Kelly Fremon Craig - Fotogr.(Panoramica/a colori): Doug Emmett - Mus.: Atli Orvarsson - Montagg.: Tracey Wadmore Smith - Dur.: 104' - Produz.: Julie Ansell, James L. Brooks, Kelly Fremon Craig per Gracie Films, STX Entertainment - GOLDEN GLOBE 2017 CANDIDATA COME MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA (Hailee Steinfeld).
Interpreti e ruoli
Hailee Steinfeld (Nadine), Haley Lu Richardson (Krista), Blake Jenner (Darian), Kyra Sedgwick (Mona), Woody Harrelson (Bruner), Hayden Szeto (Erwin), Alexander Calvert (Nick Mossman), Eric Keenleyside (Tom), Nesta Cooper (Shannon), Meredith Monroe (Greer), Katie Stuart (Jeannie), Paul Herbert (padre di Krista), Kirsten Robek . (madre di Krista)
Soggetto
Nadine si rifugia da Bruner, uno dei suoi insegnanti, e gli confida che intende suicidarsi. E' l'occasione per rivedere i momenti che l'hanno portata a quella decisione...
Valutazione Pastorale
Kelly Fremont Craig dirige un'opera prima intensa e suggestiva. Risulta felice la scelta di individuare in Nadine il prototipo di una generazione prigioniera di uno strisciante, implacabile pessimismo. Nadine è all'inizio molto felice di aver trovato in Krista l'amica del cuore, salvo però sentirsi costretta poco dopo a dimenticarla quando la vede avviare una relazione con il fratello di lei, Darian. Delusione, rabbia, singhiozzo strozzato, e la sensazione che la vita ponga ostacoli insuperabili. In lite con i coetanei, Nadine lo è ancora di più con la madre, vedova di un padre che la ragazzina ricorda con affetto. Insomma tutte le cento sfumature delle delusioni sentimentali sono attraversate dalla ragazzina tra sogni e ricordi. Ne esce una radiografia fatta di malinconia e rammarico, la sensazione che qualcosa le stia sfuggendo di mano e che nessuno sia in grado di fermare quella perdita. Bello, a questo proposito, il personaggio di Bruner, professore di poche parole, solitario e poi, a casa, marito e padre attento e consapevole, anch'egli figura esemplare di adulto solo all'apparenza distratto e superficiale. Nadine combatte, sgomita, lotta contro un nemico invisibile: la vita, con la quale si impara col tempo a prendere le giuste misure. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e da affidare a dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come possibile punto di avvio di riflessioni sui temi del centrale rapporto tra adolescenti, scuola, famiglia. Da affrontare con il contributo di genitori, educatori, insegnanti.