Orig.: Francia (2011) - Sogg. e scenegg.: Delphine Coulin, Muriel Coulin - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jean Louis Vialard - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Guy Lecorne - Dur.: 90' - Produz.: Denis Freyd.
Interpreti e ruoli
Louise Grinberg (Camille), Juliette Darche (Julia), Roxane Duran (Florence), Esther Garrel (Flavie), Yara Pilartz (Clémentine), Solène Rigot (Mathilde), Noemie Lvovsky (infermiera), Florence Thomassin (mamma di Camille), Carlo Brandt (preside), Frédéric Noaille (Florian), Athur Verret . (Tom)
Soggetto
A Lorient, cittadina francese sull'Atlantico, Camille rivela alle compagne di classe di essere incinta. Ne parlano fra di loro e ben presto sono d'accordo che tenere il bambino potrà rivelarsi una provocazione forte nei confronti della vita locale, stagnante e senza sbocchi. Anzi per rendere l'evento più rumoroso, altre ragazze del gruppom decidono di seguire Camille. In totale 17 ragazze risultano in attesa, ma nel corso della gravidanza le loro reazioni diventano differenti. Mentre è in macchina, Camille ha un incidente e, per il distacco della placenta, perde il bambino. Altre ragazze partoriscono, ed eccole in paese con le rispettive carrozzine.
Valutazione Pastorale
Il fatto vero è successo negli Stati Uniti nel 2008 e a questo si sono ispirate le due sorelle, che lo hanno trasferito a Lorient, cittadina sull'Atlantico, centro operaio quasi distrutto durante la seconda guerra mondiale, che negli anni Cinquanta aveva lasciato prevedere uno sviluppo poi non mantenuto. Muoversi in un clima quotidiano statico, privo di vivacità e di sbocchi può determinare una reazione che porta alla nascita di un bambino? Al seguito di Camille, le altre ragazze, tutte minorenni, concordano sul fatto che quel gesto debba avere un ruolo di 'rottura' della convenzione, per scuotere genitori, insegnanti, educatori e far capire la necessità di dedicare più attenzione alle giovani generazioni. Nel momento in cui dichiara questo 'manifesto', il copione quasi si ferma. C'è spazio per qualche confronto con i genitori (alcuni alzano la voce, altri sono comprensivi), per qualche dibattito a scuola con il preside, per fughe da casa, feste, preoccupazioni. Tutto appena accennato e poco approfondito. Allungato ai 90' grazie ai titoli di coda e a qualche ripetizione, il racconto ruota su se stesso, lancia qualche denuncia e subito abbassa i toni, disegna dubbi e incertezze delle ragazze per lasciarle subito dopo nella stessa situazione di partenza. Bravo come sempre a dare patenti di autorialità a prodotti certamente freschi ma affrettati e di limitata efficacia, questo cinema francese si affaccia sulla realtà restando però sulla soglia. Il gesto delle ragazze ha una convinzione solo di maniera, mancano l'amore per la vita nascente, la follia della maternità, oppure la visionarietà della metafora letteraria. Un'occasione rimasta a metà, per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso e segnato da scabrosità.
Utilizzazione
Restando ai problemi che suscita (adolescenti, scuola, famiglia, maternità, consumo di spinelli...) senza tuttavia gettare sulla materia uno sguardo di vera problematicità, il film si indirizza per proiezioni mirate, come avvio a ulteriori riflessioni e dibattiti. In questa ottica è auspicabile il coinvolgimento di genitori, insegnanti, educatori anche a livello parrocchiale. Molta attenzione da tenere comunque per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.