Orig.: Italia (2015) - Sogg.: Valentina Calderone, Luigi Manconi, Costanza Quatriglio - Scenegg.: Costanza Quatriglio - Fotogr.(Normale, B&N/colore): Sabrina Varani - Mus.: Marco Messina, Sacha Ricci, 99 Posse - Montagg.: Letizia Caudullo - Dur.: 78' - Produz.: Marco Visalberghi per DocLab in collaborazione con RAI-Radiotelevisione italiana RAItre, con il patrocinio di Amnesty international Sezione italiana e con il sostegno del MIBact.
Interpreti e ruoli
Grazia Serra (testimonianza), Caterina Mastrogiovanni, Vincenzo Serra .
Soggetto
Dal campeggio su una spiaggia del Cilento, un gruppo composto da carabinieri, polizia municipale e guardia costiera preleva un uomo, riesce a sedarlo e, una volta sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, ne ottiene il ricovero in un letto con cinghie che bloccano polsi e caviglie...
Valutazione Pastorale
Dal 31 luglio al 4 agosto 2009, gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni sono raccontati attraverso le immagini di nove videocamere di sorveglianza collocate all'interno del reparto psichiatrico dell'ospedale di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno. Bisogna dimenticare lo stereotipo un po' convenzionale del documentario di denuncia. Qui Quatriglio fa un passo avanti nella direzione di entrare per intero nel territorio di una radiografia aspra e dilaniata. Lo sguardo della regista si mette al servizio di una scomposizione del fotogramma ai limiti del disumano: a ripercorrere (a far toccare a noi in prima persona) tutto il lacerante disgusto per un tormento mascherato da cura. Dopo la dura, meticolosa, sofferta analisi della sofferenza che riempie i fotogrammi, dopo il composto dolore delle testimonianze, dopo l'impossibile recupero di una umana dignità, dopo l'attonito sbigottimento per le condizioni logistiche e per i luoghi, capiamo che la forza della Quadriglio è quella di dare anima ad un cinema che non consola ma aiuta a crescere. Perché alla fine resta solo una domanda: Ma questo è un uomo?. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate per avviare riflessioni sui fatti raccontati, anche con il contributo di altre persone, testimoni, esperti. Per riflettere anche sulle decisive scelte linguistiche ed espressive.