Sogg. e Scen.: Rhet Topham, Brian Helgeland - Fotogr.: (normale/a colori) Paul Elliot - Mus.: Thomas Chase, Steve Rucker - Montagg.: Stephen Myers - Dur.: 89' - Produz.: Lisa M. Hansen - Vietato ai minori degli anni quattordici
Interpreti e ruoli
Stephen Geoffreys (Oaks), Jim Metzler (Marty), Maria Rubell (Angella), Lezlie Deane (Suzie), J.J. Cohen (Marcus), Pat O'Bryan (Spike), Sandy Dennis (Aunt Lucy), Darren Burrows, Gunther Jensen, Jim Thiebaud
Soggetto
Oaks è un ragazzo timido assillato da Lucy, una madre bigotta e possessiva, per la quale il male è dappertutto. Con la donna, i suoi numerosi gatti ed il cugino, vive Spike, che è di tutt'altra natura: spregiudicato, fortunato al tavolo da gioco e con le ragazze. La sua forte personalità affascina e domina Oaks: gli scacchi e le umiliazioni per questi non finiscono mai, anche a causa di una piccola banda di teppistelli di cui Spike è capo indiscusso. Capita che fra le pagine di una rivista Oaks trovi un volantino recante un numero telefonico, che ognuno può chiamare per risolvere i problemi personali: al 976 risponde una voce misteriosa che promette forza, vendette e potere. Dopo la chiamata e con le altre successive il destino del frustratissimo Oaks muta del tutto: egli si fa ardimentoso, nei momenti d'ira gli spuntano artigli acuminati, uccide Suzie, l'amica di Spike, strazia e mutila i corpi dei membri della banda, uccide la madre (diventerà gustoso alimento per i gatti di casa), finché, inseguito da Marty, un poliziotto da tempo sospettoso di lui, nonché dalla moglie di costui, lotta anche con la coppia, che a malapena si salva tra pavimenti che sprofondano. Messo alle strette da Spike e per qualche istante distratto per la conferma di una vecchia promessa del congiunto (un viaggio di ambedue in moto attraverso gli Stati Uniti), Oaks viene scagliato alla fine dal parente in una voragine di fuoco. La stessa voce misteriosa del n. 976 la voce del Male onnipresente risponde e attira intanto nuove vittime, diabolicamente destinate a propagare la violenza ovunque.
Valutazione Pastorale
un allucinante intruglio di balordaggini e perversità, un cocktail dissennato di sciocchezze e efferatezze. Opera vana la ricerca di un filo coerente, poiché una madornale confusione impera e sguazza tra episodi che vorrebbero essere misteriosi ed intenzioni altrettanto oscure e velleitarie. Nello sfondo, il titolare dello sciagurato telefono, che aspetta le sue vittime: una specie di diavolo piccolo-borghese, sempre incimurrito, casalingo e, all'apparenza, un ometto da nulla. Al centro della scena una madre completamente svaporata dal suo bigottismo, isterica e possessiva del proprio sfortunatissimo figlio, in una vera orgia di immagini sacre e di statuette colorate della Vergine, fra cui si aggira un nugolo di gatti, a lei assai cari. La cosa più bizzarra, poi, è che a parte Lucy, la quale muore straziata dai gatti tanti altri riescono a salvarsi (il poliziotto e sua moglie, l'insegnante di Oaks, soprattutto Spike, colui che riesce a scaraventare agli inferi il congiunto).