A PROPOSITO DI SCHMIDT

Valutazione
Problematico, Raccomandabile, dibattiti**
Tematica
Anziani, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Matrimonio - coppia, Morte, Psicologia, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Alexander Payne
Durata
117'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
About Schmidt
Distribuzione
Nexo
Soggetto e Sceneggiatura
Alexander Payne, Jim Taylor tratto da un romanzo di Louis Begley
Musiche
Rolfe Kent
Montaggio
Kevin Tent

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: tratto da un romanzo di Louis Begley - Scenegg.: Alexander Payne, Jim Taylor - Fotogr.(Normale/a colori): James Glannon - Mus.: Rolfe Kent - Montagg.: Kevin Tent - Dur.: 117' - Produz.: Michael Besman, Harry Gittes.

Interpreti e ruoli

Jack Nicholson (Warren Schmidt), Hope Davies (Jeannie Schmidt), June Squibb. (Helene Schmidt), Kathy Bates (Roberta Hertzel), Dermot Mulroney (Randall Hertzel), Harry Groener (John), Connie Ray (Vicky), Howard Hesseman . (Larry Hertzel)

Soggetto

Lo sguardo corre verso l'orologio in alto sulla parete dell'ufficio. Sono le 17. Anche per oggi é il momento di andare via. Ma non é un giorno qualunque, é l'ultimo. Warren Schmidt, funzionario in una compagnia d'assicurazioni, é in pensione, domani non dovrà più tornare a sedersi sulla sua scrivania. La moglie lo aspetta a casa. Dopo 42 anni di matrimonio il dialogo tra loro é cordiale ma ridotto al minimo. Mentre cerca di adattarsi ai nuovi ritmi, Warren una sera torna a casa e vede la moglie riversa sul pavimento ormai priva di vita in seguito ad un improvviso attacco. Il decesso, accompagnato alla scoperta di una relazione da lei avuta con un amico di famiglia chissà quanti anni prima, fa scattare in lui una improvvisa molla reattiva. Sale sul camper acquistato senza un preciso motivo anni prima, e da Omaha decide di andare nella città dove risiede Jeannie, l'unica figlia, in procinto di sposarsi con un venditore di materassi ad acqua. Jeannie a dire il vero non lo accoglie bene, né lui vede di buon occhio quel futuro marito che ritiene di modeste qualità. Accolto in casa dalla esuberante mamma di lui, Roberta, separata dal padre Larry, comunque presente in questa occasione, Warren fa un ultimo, inutile tentativo per dissuadere la figlia. Jeannie non cambia idea, il matrimonio viene celebrato, al pranzo Warren fa un sofferto discorso di auguri, paga il viaggio di nozze e poi torna a casa. Qui trova e legge la lettera inviatagli dal bambino africano che, subito dopo la pensione, aveva cominciato ad adottare a distanza. Insieme alla lettera c'é un disegno raffigurante due pupazzetti che si tengono per mano.

Valutazione Pastorale

Bisogna partire dall'immagine finale: Warren osserva quasi stupito il disegno fatto dal bambino e si lascia andare ad un pianto spontaneo di fronte alla scoperta di quanto entusiasmo e quanta fiducia possano nascere da chi vive nell'indigenza e nelle privazioni. Il finale riassume il senso di una storia capace di far riflettere e insieme di commuovere, di aprire la mente verso un esame sereno e meditato delle stagioni della nostra vita e allo stesso tempo di stringere il cuore per la capacità di richiamare l'importanza di lasciarsi andare alla presenza del soffio dello spirito, del colloquio interiore, del dialogo con il cielo sopra di noi. Il viaggio che Warren comincia quando il ciclo della vita sembra ormai volgere al tramonto diventa un terreno di nuove e profonde scoperte (il recupero dei luoghi della giovinezza, la conversazione con i nativi d'America...), di affetti da consolidare (il rapporto con la figlia), di amicizie nate all'improvviso (l'accoglienza che gli offre il camperista con la moglie). Un viaggio-diario che si conclude non con la parola fine ma con la percezione che qualcosa può essere fatto per lasciare ai più piccoli, agli adulti di domani, un futuro migliore. Diretto con stile asciutto ed essenziale, il film ha il merito di toccare riflessioni profonde senza mai cadere nell'artificio o nella banalità, di dire in modo pacato e fermo che é più importante dare che ricevere. La capacità poi di comunicare allo spettatore questo ventaglio di sensazioni é tutta di Jack Nicholson. Il suo Warren Schmidt resta dentro di noi, con l'invito a chiedere e a dare il perdono. Film di coinvolgente spessore che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come raccomandabile, problematico, e adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare per avviare riflessioni sui molti argomenti importanti che tocca (anziani, matrimoni, rapporto genitori-figli, terzo mondo...).

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