Sogg.: liberamente tratto dal lavoro teatrale di Alfred Uhry - Scenegg.: Alfred Uhry - Fotogr.: (normale/a colori) Peter James - Mus.: Hans Zimmer - Montagg.: Mark Warner - Dur.: 102' - Produz.: Richard D. Zanuck, Lili Fini Zanuck
Interpreti e ruoli
Jessica Tandy (Daisy Werthan), Morgan Freeman (Hoke Colburn), Dan Aykroyd (Boolie Werthan), Patti Lupone (Florine Werthan), Esther Rolle, Joann Haurilla, William Hall Jr., Alvin M. Sugarman, Clarice F. Geigerman, Muriel Moore
Soggetto
ad Atlanta nel 1948, Daisy Werthan, un'anziana vedova ebrea vive agiatamente nel Sud, attiva e intraprendente, ma intrattabile, a causa di fissazioni e pregiudizi, che sono diventati parte del suo temperamento stizzoso e indipendente. Un giorno perde il controllo della propria auto, che finisce sfasciata in un groviglio di cespugli del parco, lasciandola miracolosamente illesa. Perchè non abbia più a correre rischi, il figlio Boolie decide di assegnarle a proprie spese un autista. Viene scelto un cinquantenne di colore, Hoke Colburn, messo opportunamente sull'avviso da Boolie, perchè si prepari a incassare senza reagire i prevedibili malumori e le inesauribili bizzarrie della vecchia signora. Hoke ha bisgono di quel lavoro per sopravvivere: quindi si affianca senza obiezioni alla governante pure di colore, Idella, la tuttofare di Daisy, nel sopportare con una massiccia dose di pazienza non scevra da qualche guizzo d'ironia l'incontentabile padrona, che lo rifiuta e cerca continuamente pretesti per liberarsi di lui. Il tempo, l'incredibile capacità di sopportazione di Hoke, e la morte improvvisa di Idella, finiscono con smorzare gli spigoli più taglienti di Daisy nei confronti del fedele autista, che non disdegna ora che la bisbetica vecchia è completamente sola d'improvvisarsi giardiniere, cuoco, cameriere e tuttofare. Ormai novantaquattrenne miss Daisy entra in uno stato confusionale e crede di essere tornata indietro nel tempo e di essere di nuovo a scuola ad insegnare: Hoke che non l'ha mai abbandonata le tiene compagnia, la imbocca, ascolta i suoi vaneggiamenti. Per Daisy ora Hoke è il suo migliore amico.
Valutazione Pastorale
film indubbiamente interessante per l'argomento di una quasi impossibile amicizia fra un modesto dipendente di colore e la sua dispotica padrona ebrea, piena di soldi e di pregiudizi, che non sembra per nulla ricordare, in quel 1948 di Atlanta, nella Georgia, da cui il film prende il via il recente olocausto della sua gente nei campi di sterminio nazisti, frutto di un viscerale rifiuto dell'ebreo, in nome di orgogliosi pregiudizi di razza. Daisy, infatti, ripete nei confronti del negro sia pure in forma meno apertamente esiziale, quell'atteggiamento assurdo oggi oggetto di universale detestazione. È film interessante per la magistrale recitazione dei due co-protagonisti, la bravissima ottantenne Jessica Tandy, e l'insuperabile Morgan Freeman, sempre a suo agio, nei panni del suo simpatico personaggio. Film sostenuto da una regia di tutto rispetto, narrativamente compatto, e tutto discreti e sommessi rimandi a un quarto di secolo di storia americana del Sud, protagonisti i negri in tenace tensione verso la conquista dei più elementari diritti civili. Non si può tuttavia negare l'attenta evoluzione psicologica del personaggio di Daisy, disegnata con ammirevole misura e credulità da Bruce Beresford; né l'imperturbabile e arguta dignità che Hoke riesce a conservare per tutto il racconto, mai servile, ma incline al compromesso, eppur sempre umano e comprensivo. Proporre motivi di riflessione e di valutazione sia pure in chiave di commedia divertente è operazione da non sottovalutare.