ABRACADABRA

Valutazione
Inaccettabile, Crudo
Tematica
Disabilità, Famiglia - fratelli sorelle, Gangster
Genere
Drammatico
Regia
Harry Cleven
Durata
90'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Belgio
Titolo Originale
ABRACADABRA
Distribuzione
A.B. Films Distributors
Musiche
Robbie Kelman, Brian James
Montaggio
Susanna Rossberg

Sogg. e scenegg.: Harry Cleven - Fotogr. (panoramica/a colori): Remon Fromont - Mus.: Robbie Kelman, Brian James - Montagg.: Susanna Rossberg - Dur.: 90' - Produz.: P.D.G. & Patners, Les Productions Dussart.

Interpreti e ruoli

Philippe Volter. (Phil), Clementine Celarie (Martha), Thierry Wan Werveke (Naze), Jean-Henri Compere (Rex), Sabrina Leurquin (Lucie), François Caron, Josse De Pauw, Bernard Lepinaux, Sandrine Laroche.

Soggetto

Phil giovane in miseria, ladro mediocre e prestigiatore, sul finire di tre anni di carcerazione per tentata rapina, ottiene 24 ore di libertà, per assistere ai funerali della madre. L'attendono all’esterno del carcere i due fratelli minori, Naze, handicappato e Chris, ritardato mentale, probabilmente in seguito a trauma infantile, pronti a metter a segno una rapina al magazzino del cugino Rex, commerciante di polline. A tutta prima Phil rifiuta di partecipare al colpo ideato dall’inetto fratello: suo primo interesse, più ancora che la sepoltura della madre ex prostituta è quello di ritrovare Martha, la donna che ama. Così viene a sapere dai due fratelli che Martha, da tre anni priva di sue notizie, ha sposato proprio Rex. Phil, dopo aver compiuto inutili tentativi di avvicinare la donna ed avere con lei un colloquio (per dirle che spera di esser liberato entro sei mesi per buona condotta, e che intende riunirsi a lei) trascorre la notte con i fratelli, bevendo e ballando, sempre col pensiero all’amata. Riaccompagnato al carcere dai due fratelli –sempre decisi a mettere in atto la rapina ai danni di Rex, sta per rientrarvi amareggiato e deluso, ma all’ultimo momento colpisce la guardia e si dà alla fuga con Naze e Chris: farà con Chris la rapina e fuggirà sul furgone di Rex, con Martha come ostaggio. Inseguiti dai poliziotti, Chris cade sotto i loro spari, mentre cerca di rovesciar loro addosso le gabbie di polli di cui è pieno il furgone; Phil si salva, dopo aver raccomandato a Martha di uscire lentamente dal mezzo a mani in alto, mentre lui si getta in acqua dal lato opposto. Ma la polizia spara sulla donna. Phil riesce a raggiungere Naze, rimasto in attesa sul loro camion-abitazione e proprio nell'imminenza d'esser catturato dalla polizia che lo tallona. Sapendo di non aver scampo, vuol compiere un ultimo gesto d’amore per Naz. Lo porta con sè sulla rudimentale altalena dei loro anni infantili, dondolandosi con lui fra le cantilene e le favole del loro passato, per farlo sognare, in memore e sereno, finchè cadono entrambi sotto le raffiche della polizia.

Valutazione Pastorale

Il tema drammatico del destino di tre uomini cresciuti in miseria, nelle condizioni più disumane, senza gioia e senza affetto, tra una madre prostituta e un padre suicida, traumatizzati fin dall'infanzia da esperienze allucinanti, abbandonati a se stessi, viene in un certo senso posto in ombra da una tetra spettacolarità, con fughe, spari, sequenze fracassone e convulse, crudezze e cinismo in dose massiccia, fino alla sequenza finale, con Phil che programma con lucida follia la propria morte e quella del fratello, esorcizzandola col proprio immaginario demenziale, mediante favole e nenie evocatrici di un clima visionario da sogno infantile delirante. Lo stesso colore delle scenografie, livido e opprimente, i personaggi sempre sovraeccitati e frenetici, il clima di terrore che incombe dall’inizio alla fine, la sottile disperazione che pervade l'intero racconto filmico ne trasformano la denuncia in fatalismo nihilista: i mal nati e mal cresciuti sono irrecuperabili, socialmente pericolosi e votati all'autodistruzione, senza scampo.

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