ALAMO – Gli ultimi eroi

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Guerra, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
John Lee Hancock
Durata
137'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Alamo
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Musiche
Carter Burwell
Montaggio
Eric L.Beason

Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg. e scenegg.: Leslie Bohem, Stephen Caghan, John Lee Hancock - Fotogr.(Scope/a colori): Dean Semler - Mus.: Carter Burwell - Montagg.: Eric L.Beason - Dur.: 137' - Produz.: Mark Johnson, Ron Howard.

Interpreti e ruoli

Billy Bob Thornton (Davy Crockett), Dennis Quaid (gen. Sam Houston), Jason Patrick (James Bowie), Patrick Wilson (col. William Barrett Travis), Emilio Echevarria (gen. Santa Anna), Marc Blucas (James Bonham), Jordi Molla (Juan Seguin), Laura Clifton (Susanna Dickinson), W. Earl Brown (David Burnet), Leon Rippy (serg. William Ward)

Soggetto

Nel 1835 nel Texas cresce l'insoddisfazione nei confronti dei dominatori messicani. Il generale Sam Houston riesce ad organizzare un esercito che viene affidato al colonnello Travis e a Jim Bowie con l'assistenza anche di Davy Crockett. Dopo molti litigi e incertezze, l'anno successivo, 1836, presso la missione di Alamo, nelle vicinanze della città di San Antonio, l'esercito messicano, agli ordini del generale Santana, stringe d'assedio quello texano. Per tredici giorni gli assediati tengono coraggiosamente testa al nemico. Fino ad ottenerne la resa.

Valutazione Pastorale

Per quanto riguarda l'impegno produttivo, non c'è dubbio che si tratta di un kolossal. Ma stavolta i circa 140 milioni di dollari spesi hanno prodotto magri risultati. Forse non è stata una buona idea quella di voler riproporre l'episodio della battaglia di Alamo, già portato al cinema con successo da John Wayne (protagonista, e regista con l'aiuto di John Ford) nel 1960. Un avvenimento che, riletto oggi, rischia troppe sovrapposizioni con l'odierna realtà internazionale, troppe 'revisioni', maldestre e affrettate. Così, per volere essere asciutto, distaccato e equidistante, il racconto si fa insipido, incongruo, in qualche passaggio risibile e un po' bolso. Riportando in questo modo in primo piano il mai sopito contrasto tra realtà e leggenda, croce e delizia degli storici contemporanei. Qui non c'è epopea, il che non è necessariamente un male, ma al suo posto resta il vuoto. Operazione quindi debole, anche se, sotto il profilo pastorale, il film è da valutare come accettabile e, nel suo svolgimento, semplice.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in occasioni didattiche, anche nell'ambito del rapporto cinema/storia.

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