Sogg. e scenegg.: Woody Allen - Fotogr. (Panoramica/a colori): Carlo di Palma - Mus.: brani di autori vari - Mont: Susan E. Morse - Dur.: 106' - Produz.: Robert Greenhut.
Interpreti e ruoli
Mia Farrow (Alice), William Hurt (Doug), Joe Mantegna (Joe), Cybill Shepherd (Nancy), Judy Davis (Vicky), Alec Baldwin (Ed), Blythe Daroff (Dorothy), Keye Luke, Bernadette Peters.
Soggetto
Alice, una insoddisfatta quarantenne di New York, nonostante abbia apparentemente tutto (è bella, ha un marito gentile, Doug, col quale è sposata da sedici anni, e due adorabili bambini) desidererebbe fare qualcosa di creativo: diventare scrittrice. La donna, che soffre di malattie psicosomatiche, curate dal medico cinese Yang con erbe portentose, sente infatti che l'affetto del marito è diventato abitudinario e distratto, e prova improvvisamente una viva attrazione per Joe, un sassofonista separato dalla moglie, incontrato per caso alla scuola dei figli, e, dopo molti rifiuti, perché è cattolica convinta, finisce con l'avere una lunga relazione con lui. Tormentata dal rimorso e sempre più tesa, Alice cerca invano per realizzare le proprie aspirazioni un aiuto da parte di Doug, che le suggerisce distrattamente di occuparsi di moda, poi dalla efficiente sorella Dorothy, e, infine, dall'amica Nancy, che ha un importante lavoro alla televisione. Poi ricorre ancora alle prodigiose erbe di Yang, una delle quali la rende invisibile, cosicché scopre i numerosi tradimenti del marito e la falsità di alcune amiche. In crisi, le appare il fantasma del pittore Ed, un innamorato respinto, morto da venti anni, che la porta con sé a volare nel cielo notturno di New York, e in seguito le appare anche la musa degli scrittori. Delusa dal marito, Alice pensa di unirsi a Joe, ma questi ha deciso di tornare a vivere con la moglie. Prima di partire per il Tibet, il dottor Yang consegna alla sua paziente una busta di erbe, con le quali potrà ottenere per sempre l'amore di Doug o quello di Joe: deve perciò scegliere fra loro. Ma, recatasi al party di Natale di Dorothy, dove un pò di quelle erbe finiscono per errore nello zabaione, Alice si trova improvvisamente assediata da un gruppo di uomini innamorati di lei, e getta nel lavello l'erba rimasta: non vuole un amore ottenuto per magia. Rifiutata poi la proposta del marito di riunirsi a lei, Alice decide di partire per Calcutta, per collaborare con Madre Teresa; poi torna a New York, per svolgere un lavoro di volontariato e vivere sola in un modesto appartamento di periferia coi suoi bambini, ai quali si dedica con gioia.
Valutazione Pastorale
Un film di notevole valore, che presenta un ritratto di donna, con grande sensibilità e delicatezza, interpretato mirabilmente da Mia Farrow. La protagonista, dapprima dolce e insicura, sognatrice e nevrotica, giunge a maturarsi durante lo svolgersi della vicenda, e, dopo molti tentativi di evasione, anche sentimentali, impara a fare della propria vita una scelta coraggiosa e libera, offrendo la sua opera a coloro, che ne hanno bisogno, e soprattutto ai suoi figli. Questa donna è diventata finalmente creativa, diventando umanamente utile agli altri. Alice, alla fine ritrova nella propria maternità, vissuta semplicemente, e al di fuori dal lusso, tutto ciò che le occorreva per essere soddisfatta. Il film ha molti brani elegantemente fantasiosi, altri di fine umorismo, e altri ancora in cui prevale l'amarezza, ma è sempre sorretto dal suo autore con grande maestria. Mentre la colonna sonora accompagna la storia con suggestive canzoni del passato, la splendida fotografia di Carlo di Palma, coi suoi colori luminosamente dorati o i suoi rossi intensi, contribuisce a dare all'insieme una raffinata eleganza formale. Il film appare complesso, è un "racconto morale", che offre l'opportunità per utili dibattiti.
