ALIVE – SOPRAVVISSUTI

Valutazione
Accettabile, realistico
Tematica
Avventura
Genere
Drammatico
Regia
Frank Marshall
Durata
126'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
ALIVE
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
John Patrick Shanley tratto dal libro "Tabù" di Piers Paul Read
Musiche
James Newton Howard
Montaggio
Michael Kahn, William Goldenberg

Sogg.: tratto dal libro "Tabù" di Piers Paul Read - Scenegg.: John Patrick Shanley - Fotogr.(panoramica/a colori): Peters James - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: Michael Kahn, William Goldenberg - Dur.: 126' - Produz.: Robert Watts, Kalhleen Kennedy.

Interpreti e ruoli

Ethan Hawke (Nando Parrado), Vincent Spano (Antonio Balbi), Josh Hamilton (Roberto Canessa), Sam Beherens (Javier Methol), David Kriegel (Gustavo Zerbino), Bruce Ramsay (Carlitos Paez), Kevin Breznahan (Roy Harley), Ileana Douglas, John Haymes Newton, Jack Noseworthy, Danny Nucci

Soggetto

Il 13 ottobre 1972 un aereo proveniente da Montevideo, diretto in Cile e recante a bordo con altri passeggeri una squadra di giovani rugbisti, precipita in uno spazio nevoso sulle Ande. Durante una forte turbolenza ha perduto prima un'ala contro un roccione, poi l'altra: la cabina, da cui sono stati risucchiati molti passeggeri e strappati sedili, si assesta mutilata sulle pendici del nevoso vulcano Tinguiririca. Venute meno le prime speranze di essere cercati e salvati, con un freddo spaventoso, i superstiti debbono darsi da fare, utilizzando le copertine dei sedili per farne panni di fortuna, avvalendosi di qualche arnese, di corde e aggeggi recuperati e, in primo luogo, curano alla meglio i molto feriti per fratture alla testa e agli arti, mentre altri muoiono per le ferite riportate. Fallisce il tentativo faticosissimo di andare a cercare le batterie per fare funzionare la radio di bordo, rimasta nell'ala conficcatasi fra i picchi di rocce lontane. Tutti collaborano, ma sono Nando Parrado (a cui è morta fra le braccia la sorella), Antonio Balbi e Roberto Canessa a capeggiare la resistenza e ad alimentare la speranza. A sera, malamente riparati dal gelo nella cabina, si prega. La decisione atroce di nutrirsi con i corpi dei morti –autentici blocchi di ghiaccio all’esterno -ad un certo momento si rivela impellente e obbligatoria. Poi Nando e Roberto, equipaggiati alla meglio e peggio, ne prendono un’altra, rischiosa e coraggiosa: attraverseranno quella parte delle Ande in direzione del Cile per cercare aiuto. Raggiungono quel paese il 23 dicembre e da là ritornano con due elicotteri per portare la salvezza agli amici, ancora vivi.

Valutazione Pastorale

Il film (tratto dal libro 'Tabù' di Piers Read) riproduce l'atroce episodio a suo tempo verificatosi sulla catena andina. Lo sforzo della produzione (statunitense) è stato enorme. A parte gli effetti speciali, tutto è stato posto in atto, affinchè la vicenda apparisse realistica e credibile. Si sono contattati i superstiti reperibili (i veri Nando e Roberto), individuate le zone di alta montagna dove lavorare, trovati ben quattro Fairchild F-227 (bimotori a turbo elica). Malgrado ogni scrupolo e ogni dettaglio, il film di Frank Marshall non riesce a suscitare l’interesse desiderato. Forse il tema angoscioso, il clima tragico rimasto nella memoria dopo vent'anni da quel pasto cannibalesco a più di 4000 metri; forse qualche semplicismo degli interpreti (negli scoramenti o a tratti, in qualche gesto baldanzoso) o, magari, un po’ di carenza nella sceneggiatura. Poichè tutto è realmente accaduto e con fedele scrupolosità ricostruito, risulta difficile avanzare obiezioni marginali. Gli interpreti si impegnano volenterosamente. Le sofferenze vere di coloro che vissero la tragedia sono appena immaginabili.

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