Orig.: Italia (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Carlo Lucarelli - Scenegg.: Sergio Donati, Alex Infascelli - Fotogr.(Scope/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Massimo Volume - Montagg.: Valentina Girodo - Dur.: 90' - Produz.: Vittorio Cecchi Gori per Fin.Ma.Vi.
Interpreti e ruoli
Lorenza Indovina (ispettore Grazia Negro), Claudio Santamaria (Simone), Rolando Rovello (il serial killer), Andrea Di Stefano, Dario D'Ambrosi, Marco Giallini, Regina Orioli, Marisa Solinas
Soggetto
A Bologna arrivano alcuni poliziotti appartenenti all' Unità Analisi Crimine Violento, al comando dell'ispettore Grazia Negro. Devono svolgere indagini su ben 7 omicidi di studenti. E a questi, poco dopo, se ne aggiunge uno nuovo: come i precedenti, anche in questo caso l'assassinio é brutale, il viso del morto é orrendamente sfigurato. Dopo molti riscontri, l'attenzione dell'ispettore si concentra su Simone, un ragazzo cieco che vive in casa con la madre e passa le giornate chiuso nella propria stanza intento a selezionare con uno scanner i rumori del mondo esterno. Simone ha 'sentito' la voce di questo serial killer che, dopo ogni omicidio, riesce ad asssumere l'identità della vittima. Un sera Grazia e Simone vanno ad una festa. Qui Grazia crede di aver individuato il killer, e si allontana. Ha sbagliato e nel frattempo Simone è scomparso. Grazia corre a casa della mamma, che però trova morta. Simone ora viene piantonato e, di notte, Grazia ha un rapporto con lui. Entrato nella stanza, il colpevole, uno psicopatico già condannato altre volte, si acceca. Catturato e rinchiuso, si lascia andare sulla panchina del manicomio.
Valutazione Pastorale
Tratto da un romanzo dello scrittore bolognese Carlo Lucarelli, il film é in partenza un thriller, in cui però i toni esagerati, il parossistico incalzare dell'azione e l'ampio spazio (oltre il necessario) concesso alla efferatezza degli omicidi finiscono per far prevalere il genere 'horror'. Riconosciuta comunque alla regia una capacità visiva originale e inconsueta nel panorama del cinema italiano, e detto che in filigrana (e forse più nella pagina scritta) si intravede la descrizione di una Bologna buia e notturna dove gli studenti diventano alieni rispetto alla città e quindi da eliminare, resta prevalente la sensazione di un film truculento e angosciante, pretestuoso nella trama, incomprensibile nell'evoluzione di alcuni comportamenti (l'incontro tra Grazia e Simone) del tutto privi di logica narrativa. In generale si tratta quindi di un'occasione mancata, se non altro per costruire un buon film di 'genere'. Dal punto di vista pastorale, l'idea di un crimine totalizzante senza alternativa che la storia esprime rende il film inaccettabile, e violento per quasi tutto la durata.
UTILIZZAZIONE: il film é da escludere dalla programmazione ordinaria. Molto dubbio resta l'utilizzo anche in altre circostanze, sia pure per adulti e in occasioni mirate (horror italiano, cinema e letteratura italiana...).