Premio Oscar miglior sceneggiatura non originale, il film era condidato ai 96mi Academy Awards per cinque premi tra cui miglior film
Interpreti e ruoli
Jeffrey Wright (Thelonious Ellison detto “Monk”), Sterling K. Brown (Clifford Ellison), Tracee Ellis Ross (Lisa Ellison), Leslie Uggams (Agnes Ellison), Erika Alexander (Coraline), Myra Lucretia Taylor (Lorraine), John Ortiz (Arthur), Issa Rae (Sintara Golden), Adam Brody (Wiley), Keith David (Willy the Wonker)
Soggetto
Stati Uniti, Thelonious Ellison detto “Monk” è uno scrittore afroamericano. Pubblica libri, che però hanno scarso seguito. Quando si trova a dover risolvere non pochi problemi familiari, tra salute e bisogno di denaro, decide di scrivere un romanzo che assecondi provocatoriamente gli stereotipi sulla comunità black…
Valutazione Pastorale
Nel corso dei decenni il cinema ci ha aiutato a rivedere le narrazioni su molti temi, favorendo una dimensione più attenta e inclusiva: la condizione della donna, il rispetto delle diverse culture e religioni, l’accoglienza e integrazione dei migranti, le differenze identitarie e razziali, le persone con disabilità ecc. Il cinema – ma anche serie e miniserie Tv –, come campo di riflessione e “provocazione”, come invito ad allargare il perimetro del nostro sguardo. Nell’agenda dello storytelling americano oggi c’è di certo quello della cultura afroamericana e la lotta alle discriminazioni, che al tempo del Black Lives Matter trova sponda nel movimento “Woke”, liberamente traducibile come vigilanza verso le varie forme di ingiustizia. Attorno a ciò ruota in maniera acuta e irriverente il film “American Fiction” di Cord Jefferson, dal romanzo “Erasure” (2007) di Percival Everett, in Italia pubblicato con il titolo “Cancellazione” nel 2024. Il film è in esclusiva su Prime Video.
La storia. Stati Uniti, Thelonious Ellison detto “Monk” è uno scrittore afroamericano. Pubblica libri, che però hanno scarso seguito. Quando si trova a dover risolvere non pochi problemi familiari, tra salute e bisogno di denaro, decide di scrivere un romanzo che assecondi provocatoriamente gli stereotipi sulla comunità black…
Con “American Fiction”, lo sceneggiatore Cord Jefferson non solo ha segnato il suo esordio alla regia ma di fatto ha cambiato corso alla sua carriera a Hollywood. Il film è entrato nella partita dei premi più importanti della stagione, guadagnando ben 5 candidature di peso agli Oscar96 e una statuetta per la miglior sceneggiatura non originale. “American Fiction” si dipana come un racconto esistenziale-professionale dalle interessanti sfumature sociali. Il protagonista Monk – un magnifico Jeffrey Wright – vive una stagione di affanni e pesanti cambiamenti. Perde l’insegnamento, i suoi libri non vendono e a casa la sua famiglia fa acqua: la madre dà segnali di Alzheimer e necessita di costose cure, il fratello Clifford ha un momento di sbandamento (droghe comprese) dopo aver rotto il suo matrimonio e dichiarato la propria omosessualità. Monk si sente accerchiato su più fronti, così stufo di tutto, compreso occupare le retrovie editoriali, lancia una sfida a se stesso: scrivere un libro pessimo, che condensi i più bassi e gretti stereotipi sugli afroamericani. Un libro-“divertissement” che però viene preso inaspettatamente molto sul serio.
Cosa ha di speciale “American Fiction”? Non è solo una questione di tema, di riflessione su argomenti di stringente attualità. A bene vedere l’opera, facendo slalom tra temi sensibili e inciampi nel politically (s)correct, mostra il suo meglio principalmente nello stile di regia e nelle performance degli interpreti. A questo si aggiunge un copione denso, brillante e dolente, che regala non poche sorprese nei volteggi finali. Nota di merito, la raffinata colonna sonora di Laura Karpman. Film complesso, problematico, per dibattiti.
Utilizzazione
Per la delicatezza e complessità dei temi in campo, il film si rivolge a un pubblico adulto.