Prod.: Marco Cohen, Benedetto Habib, Fabrizio Donvito
Interpreti e ruoli
Christian De Sica (Cesare Proietti), Massimo Boldi (Massimo Colombo), Regina Orioli (Antonella Colombo), Lunetta Savino (Carla Proietti), Maurizio Casagrande (Marco Gallo), Francesco Bruni (Matteo Proietti)
Soggetto
Con l’arrivo dei nuovi padroni cinesi, Cesare Proietti, stimato direttore di un hotel di lusso a Milano, viene licenziato da Luciana, figlia del proprietario Massimo Colombo. Disperato, l’uomo viene a sapere che la ragazza cerca una badante per il padre, persona vivace e arzilla. Incoraggiato da uno stipendio di 5000 euro al mese, Cesare si traveste da donna e ottiene il posto…
Valutazione Pastorale
Christian De Sica e Massimo Boldi hanno girato insieme 23 film (da “Sapore di mare” di Carlo Vanzina, 1982), quasi tutti campioni d’incasso e indicati come i capostipiti del genere conosciuto come “cinepanettone”. Dopo “Natale a Miami” (2005) hanno sciolto il loro sodalizio, che oggi si ricostituisce con questo “Amici come prima”. Nessun diverbio, nessuno screzio, solo il bisogno di stare un po’ separati e di farsi tornare la voglia di riprendere il discorso interrotto. Così i due nella conferenza stampa tenuta dopo la proiezione. In realtà Boldi e De Sica non hanno mai litigato e la pausa è servita loro per riproporsi con nuova energia narrativa. Al fine di tenere meglio sotto controllo tutta l’operazione, De Sica se ne è fatto garante, posizionandosi in cabina di regia, e facendosi affiancare per molte scene dal figlio Brando. Alla base c’è l’antico meccanismo dell’uomo, costretto dalle circostanze a vestirsi da donna. Un situazione che rimanda a precedenti quali “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder o “Tootsie” di Sydney Pollack. Si tratta forse di esempi fin troppo illustri e persino scomodi da citare. Qui, partendo dall’assunto che un uomo vestito da donna procura risate (a doppia onda), si aprono le occasioni di gag e umorismo più o meno controllato, con qualche eccesso e tuttavia lontano dagli esagerazioni verbali o gestuali del passato. Le intenzioni sono buone, ma il risultato finale è a corrente alternata. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, brillante, contrassegnato da futilità.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, come occasione per fare un confronto tra i diversi modi e forme di comicità nella commedia italiana. Magari per concludere che, attraverso strade tortuose, le modalità e le occasioni per provocare la risata non sono poi tanto cambiate.