AMITYVILLE HORROR

Valutazione
Inconsistente, crudezze
Tematica
Giallo - Triller
Genere
Horror
Regia
Andrew Douglas
Durata
90'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Amityville Horror
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Scott Kosar tratto dal libro di Jay Anson e dalla sceneggiatura di Sandor Stern
Musiche
Steve Jablonsky
Montaggio
Roger Barton, Christian Wagner

Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg.: tratto dal libro di Jay Anson e dalla sceneggiatura di Sandor Stern - Scenegg.: Scott Kosar - Fotogr.(Panoramica/a colori): Peter Lyons Collister - Mus.: Steve Jablonsky - Montagg.: Roger Barton, Christian Wagner - Dur.: 90' - Produz.: Platinum Dunes.

Interpreti e ruoli

Ryan Reynolds (George Lutz), Melissa George (Kathy Lutz), Philip Baker Hall (padre Callaway), Jimmy Bennett (Michael), Jesse James (Billy), Chloe Grace Moretz (Chelsea), Jason Padget (Charlie), Brendan Donaldson (Ronny Defeo), Isabel Conner . (Jodie Defeo)

Soggetto

Convinti da un prezzo molto favorevole, i coniugi George e Kathy Lutz acquistano una grande casa da tempo abbandonata e ci vanno ad abitare con i tre figli di lei. Non sanno che dentro quelle mura trenta anni prima, nel 1974, il giovane Ronald De Feo jr. aveva ammazzato a fucilate i genitori e i quattro fratelli. Di li a poco alcuni strani fenomeni turbano la tranquillità dell'abitazione. Tutti ne sono contagiati, e in particolare George é assalito da un istinto omicida verso i figli di Kathy. Ma è proprio la donna, che mantenendo i nervi saldi senza farsi prendere dallo sconforto, riesce a far salire i figli e il marito su un motoscafo e ad allontanarsi lungo il fiume. Una volta lontano dalla nefasta influenza della casa, George sembra in grado di recuperare la necessaria lucidità.

Valutazione Pastorale

"Non esistono case cattive, ma inquilini cattivi" dice George nel tentativo di esorcizzare le incombenti paure. Poi invece è costretto a ricredersi, perchè così vogliono le esigenze del filone horror nel sottogenere 'terrore dentro casa'. Resta solo da aggiungere che c'è poco di nuovo rispetto ai tanti esempi similari, che la tensione narrativa è coerente e di buon livello ma troppo fine a se stessa e mai posta in interazione con qualche dimensione autenticamente psicologica o drammatica. Tutto prevedibile dunque, per cui il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inconsistente e non privo di crudezze.
UTILIZZAZIONE: il film può essere proposto ad appassionati del genere, ovviamente come prodotto assai modesto. Attenzione è da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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