Orig.: Palestina (2015) - Sogg. e scenegg.: Muayad Alayan, Rami Alayan - Fotogr.(Panoramica/b&n): Muayad Alayan - Mus.: Nathan Daems - Montagg.: Sameer Qumsiyeh - Dur.: 93' - Produz.: Muayad Alayan, Rami Alayan.
Interpreti e ruoli
Sami Metwasi (Mousa), Maya Abu Alhayyat (Manal), Ramzi Maqdisi (Kamal), Riyad Sliman (Avi), Kamel Elbasha (capo della milizia), Hussein Nakhleh (padre di Mousa), Valantina Abu Oqsa (donna cieca), Mustafa Abu Hanood (ufficiale), Nicola Zreineh (Ibrahim), Mohammad Othman . (Michael)
Soggetto
Un giorno Mousa, ladro di auto palestinese, commette un errore quando ruba la macchi9na sbagliata. Aveva preso un'auto israeliana, ritenendolo un modo semplice per fare soldi nel suo campo profughi impoverito, mentre si accorge che si ritrova con un carico di sfortuna quando scopre nel bagagliaio un soldato israeliano rapito da militanti palestinesi...
Valutazione Pastorale
Palestinese di nascita, Alayan ha studiato a San Francisco, ed è quindi tornato al proprio Paese con l'obiettivo di fare un cinema che in qualche modo coinvolgesse la Palestina come territorio e come comunità. Dopo esperienze nel corto e nel DVD, è passato ad insegnare cinematografia presso diverse istituzioni accademiche in Palestina. Questo,il suo primo LM a soggetto, chiarisce che l'obiettivo di Alayan è di muoversi all'interno di un cinema mirato e certamente identificabile, e tuttavia capace di cogliere, all'interno di una storia semplice, i risvolti da commedia: quella che potremmo definire, per capirci, all'italiana. La commedia che, mentre suscita comicità, invita alla riflessione, a pensare, a non dimenticare la realtà delle situazioni. Mousa è una specie di 'solito ignoto', uno che prende in giro gli altri, mentre pensa a come uscire da situazioni sempre più stringenti e chiuse. Palestinesi e israeliani devono trovare forme di coabitazione, atteggiamenti comprensivi e spazi per una manovra di reciproca soddisfazione. Devono aprirsi e considerare il territorio che occupano luogo di apertura e non di progressiva riduzione dei reciproci orizzonti. L'opera prima di Alayan si muove lungo una struttura da metafora, un richiamo a visioni più ampie e moderne. Forse importante per la riuscita del compattezza stilistica è la presenza di una colonna sonora dalle reminiscenze anni Cinquanta, e la scelta di un Bianco e nero vivido e efficace. Che fa epoca, sottrazione di rumori, richiamo di mistero e di enigmi esistenziali. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come possibilità di riflettere su ciò che divide e ciò che unisce palestinesi e israeliani.