Orig.: Italia (2017) - Sogg. e scenegg.: Francesca Comencini, Francesca Manieri, Laura Paolucci dall'omonimo romanzo di Francesca Comencini - Fotogr.(Scope/a col.): Valerio Azzali - Mus.: Valerio Vigliar - Montagg.: Ilaria Fraioli - Dur.: 92' - Produz.: Domenico Procacci per Fandango con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Lucia Mascino (Claudia), Thomas Trabacchi (Flavio), Carlotta Natoli (Diana), Valentina Bellè (Nina), Camilla Semino Favro (Giorgia), Filippo Dini (Lucio), Iaia Forte (Anchor Woman)
Soggetto
Dopo una intensa relazione di alcuni anni, Claudia e Flavio si sono lasciati. Claudia non riesce a metabolizzare quella dolorosa assenza. Un giorno Flavio incontra Giorgia, e Claudia conosce Nina, una sua allieva all'università...
Valutazione Pastorale
Sull'omonimo romanzo scritto dalla stessa Comencini, la regista e le sue sceneggiatrici (Francesca Manieri, Laura Paolucci) hanno lavorato con scrupolo e attenzione, riuscendo a mantenere quello che resta il traliccio portante del copione (e del libro). Ossia il tentativo di cogliere l'amore nel momento in cui, dopo un lungo periodo di acquiescenza, il sentimento si corrompe, si deteriora e scappa via. Quando questo riguarda però solo una delle due parti in causa, le scorie che ne seguono non si dimostrano non gestibili né dimenticabili. Claudia prova a reagire ma tutto si dimostra vano. Solo un'altra storia può aiutare a dimenticare. Così, mentre Flavio conosce Giorgia (con la quale finirà per sposarsi), Claudia frequenta Nina, che le dimostra affetto e simpatia. Proprio in questa seconda parte il copione mostra la capacità di entrare nel vivo e nel cuore della persona, la difficoltà di afferrare l'amore giusto. Gli amori che non sanno stare al mondo sono quelli che implicano sofferenza nelle scelte, impossibilità si toccare la nota armonica giusta. Girato con stile arioso e aperto, in grado di cogliere il battito della natura e di scandire il procedere dell'imbarazzo affettivo, il film non rinuncia a rappresentare con realismo le situazioni che descrive, risultando esplicito e insieme autentico e vero, sofferto. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e certamente problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare con attenzione in programmazione ordinaria, con preferenza per un pubblico disponibile ad seguire storie dal tono imprevisto, un po' provocatorie e non riconciliate.